Honeymoons (Medeni mesec)
Goran Pakaljevic - Serbia/Albania 2009 - 1h 35'

Giornate degli autori

    Quello di film precedente in archivio Paskaljevic è un cinema vibrante e aspro (ricordate La polveriera?) e l'ansia che sigilla il finale di Honeymoons sembrerebbe non lasciare spazio ad un ottimismo europacentrico.
In scena due giovani coppie, albanese l'una, serba l'altra. La prima, Nick e Maylinda hanno alle spalle la tragedia del fratello di lui, fidanzato di Maylinda, disperso da te anni e probabilmente morto in mare. Il loro viaggio verso l'Italia è l'occasione per confrontarsi con un amore fin lì soffocato d
alle aspettative dei genitori che non vogliono accettare la cruda realtà della perdita del figlio. Marko e Vera si sono sposati da poco, di nascosto, senza feste di famiglia e l'ostilità del padre di lei verso la loro unione nasce proprio dell'umiliazione di non avere i mezzi per un sontuoso sposalizio, all'altezza di quello allestito dall'odiato fratello che coglie l'evento nuziale per esibire la propria ricchezza e il proprio potere politico. Faide familiari, insoddisfazioni profonde e "datate" e, sullo sfondo, le tensioni internazionali che, nella esplosiva cornice balcanica, fanno perno sul "pericolo Kossovo", un riferimento geografico capace di mettere in allarme la polizia di tutta Europa.
Marko e Vera che partono per raggiungere l'Austria dove lui, musicista, ha un appuntamento con l'orchestra di Vienna trovano un intoppo al confine ungherese proprio per un visto di transito sul passaporto che lega Marko al Kossovo e un'analoga imbarazzante "pericolosità" verrà individuata dalla polizia portuale italiana all'arrivo di Nick e Maylinda.
Lo "scalo" sembra restare un miraggio, ma lo sguardo di Paskaljevic è più caustico che senza speranza. See i padri restano ancorati ad un acre immobilismo culturale, le nuove generazioni osano muoversi, sfidare il destino avverso, familiare e politico. Il processo migratorio non è certo esente da preconcetti e razzismi diffusi, ma l'integrazione è ormai cominciata.

ezio leoni - MCmagazine 27 (ottobre 2009)