In Trance (Trance)
Danny Boyle - Gran Bretagna 2013 - 1h 41’

   Francia. Danny Boylefilm precedente in archivio, croce e delizia di ogni cinefilo, ha tanto talento quanta è la sua voglia di stupirti con trucchetti da film di serie B. Con la scusa dell’ipnosi ci propina un Cassel senza testa, una Rosario Dawson in nudo integrale, persino uno sparo dove non batte il sole. Tutto è dozzinale nell’heist movie In trance, ma poi il trash ti cattura. In quella che sembra una parodia di Inception incentrata sul furto di un quadro e su un’amnesia che lo tiene nascosto, McAvoy è troppo poco credibile nella parte del pro tagonista per non esserti simpatico, Cassel si conferma sempre di più il De Niro europeo - anche e soprattutto perché ormai accetta ruoli assurdi che interpreta con scanzonato istrionismo - Rosario Dawson ti ipnotizza solo per la sua bellezza persino eccessiva. Boyle, insomma, gioca con il nostro immaginario più elementare, erotico ed eroico, e con le nostre paure. Come spesso gli accade fa tutto ciò in maniera grossolana, ma come sempre riesce a tenerti attaccato alla poltrona. Tuo e forseper sino suo malgrado....

Boris Sollazzo - Ciak

  Londra. Simon, il narratore, è un battitore d’asta che sciorina una piccola storia fenomenologica del furto d’arte. «Non fare l’eroe» si raccomandano durante le simulazioni di rapina. Poi i ladri gli sottraggono dalle mani un celebre Goya. Ma la tela scompare. Colpo di scena: Simon non è una vittima. È un complice. E un traditore. Che, per un’amnesia causata da un colpo in testa, non ricorda dove ha nascosto il dipinto. Così una psicoterapeuta lo cerca nella sua memoria. «Non fa l’eroe», Simon: anche perché In trance è la storia di un’eroina.
Vi siete persi? A rotta di collo, coup de théâtre su coup de théâtre, Boyle spinge il film di rapina tarantinato alla Guy Ritchie
film precedente in archivio verso i labirinti mentali di Nolan. Ma c’è di più. Perché se dei Capricci di Goya Baudelaire scriveva: «Tutte le dissolutezze del sogno, tutte le iperboli dell’allucinazione», Boyle propone un rebus cerebrale metanfetaminico che guarda a occhi spalancati il quadro rubato nel film, Volo di streghe.?Che era un’opera macabra, enigmatica e ridente su figure e stereotipi della superstizione (e della religione) del tardo 700. Così la furia bulimica di In trance cerca di mettere in crisi - tra narratori inaffidabili e inverosimiglianze - luoghi comuni di genere e gender (ed è meraviglioso il femminino Rosario?Dawson). Come fosse un Volo di streghe oggi, al tempo delle immagini euforiche, abbaglianti e dimenticabili che scorrono dementi su un iPad. E come fosse la versione triviale e pop di Antichrist, vestita da film rompicapo di facile consumo. Una critica ambiziosa e un sintomo dei tempi.

Giulio Sangiorgio - FilmTV

promo

Il banditore d'asta Simon (James McAvoy), in combutta con la banda di criminali capitanata dal boss della malavita Franck (Vincent Cassel), organizza l'audace furto di un capolavoro di Goya durante un'importante asta pubblica. Poiché dopo aver messo a segno la rapina Simon tenta di far il doppiogioco, Franck lo colpisce in maniera violenta, lasciandolo privo di sensi. Al risveglio, Simon si ostina a ripetere che per via del colpo ricevuto non ricorda più dove ha nascosto il quadro. Nel tentativo di fargli ritornar la memoria, Franck si vede costretto a richiedere l'aiuto della carismatica ipnoterapeuta Elizabeth (Rosario Dawson). Man mano che le sedute ipnotiche procedono, la psiche confusa di Simon comincia ad alternare fantasia e realtà, rendendo la situazione più difficile e pericolosa del previsto... Boyle propone un rebus cerebrale metanfetaminico e mentre guarda a occhi spalancati il quadro rubato nel film, gioca con il nostro immaginario più elementare, erotico ed eroico, e con le nostre paure. E pur se la trama è grossolana riesce, ancora una volta, a tenerti attaccato alla poltrona.

film del week-end precedente

 LUX - settembre 2013

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