Jalla! Jalla!
Josef Fares - Svezia 2001 - 1h 38'

da La Stampa  (Lietta Tornabuoni)

Lo svedese Mans e Roro, libanese, lavorano come custodi di un parco. Ma chi custodirà i custodi? Se i due sono amici per la pelle e scherzano volentieri assieme, ciò non significa che ciascuno non sia afflitto da personali problemi. Roro è innamorato della bionda Lisa, ma i suoi familiari (interpretati dai veri parenti del regista; il protagonista è suo fratello Fares) hanno su di lui progetti molto diversi: un matrimonio combinato con la libanese Yasmin. Il giovanotto nicchia, però finge di accettare il fidanzamento perché la ragazza non sia rispedita in patria. Frattanto, l'amico svedese non riesce ad avere rapporti sessuali con la fidanzata; sente aleggiare lo spettro dell'impotenza, ma rifiuta di consultare un medico. Sulle due serie di grattacapi toccati agli amici s'innesca una commedia degli equivoci movimentata (in omaggio al titolo, che significa "Presto! presto!") tra battibecchi, liti e inseguimenti che culminano il giorno delle nozze. I due promessi non hanno alcuna intenzione di convolare, ma Lisa ha lasciato Roro; per parte sua Mans, tradito dalla fidanzata sessualmente insoddisfatta, s'innamora, riamato, della graziosa libanese...

da La Repubblica  (Roberto Nepoti)

Il titolo Jalla! Jalla! Significa "Presto! Presto!": la velocità é il ritmo della divertente commedia di costumi diretta da Josef Fares, 24 anni, libanese emigrato in Svezia, e interpretata da molti suoi parenti e amici (il ragazzo protagonista è suo fratello); la fretta è il segno d’un matrimonio combinato dalle famiglie e rifiutato dal protagonista, degli incontri sessuali («Ti va di fare una scopatina? », è la domanda d’una ragazza al vicino di casa che ha suonato per la prima volta alla sua porta chiedendo in prestito del caffè). Scritta dal regista, la commedia mette insieme con brio affanni classici della giovinezza e affanni etnici non troppo gravi: la Svezia è la Svezia... Tutto s’accomoda sempre, nessun conflitto è troppo aspro: anche il padre del protagonista, imperioso e autoritario, capace di sconfiggere gli avversari a colpi di pancia, alla fine cede rinunciando alle nozze combinate. Tutti, libanesi e svedesi, mostrano una forte tendenza a menare le mani, a lasciarsi coinvolgere in risse e litigi. Tutti, libanesi e svedesi, hanno i loro difetti: se i primi restano troppo legati alle tradizioni del passato, i secondi s’affidano alla modernità con risultati paradossali. Circola un’aria divertita e bonaria, i personaggi sono simpatici, la vita è bella: : i pregi della commedia sono una semplicità schietta, un linguaggio realistico ma non osceno, una osservazione attenta degli ambienti (i piccoli appartamenti di città, il capannone nel quale è organizzato il pranzo di nozze), una frequente assenza di banalità...

LUX-TORRESINO novembre 2001

per tamburini... Il cinema del melting pot, quello che descrive i sogni e il tentativo di integrazione delle comunità straniere, non è più solo un caso inglese o francese. Qui siamo in Svezia, a sbirciare le comiche vicissitudini di una comunità libanese: una commedia amichevole e divertente, per certi aspetti realistica, piena di personaggi simpatici e carica di premi di Festival internazionali, da Rotterdam a Toronto…