JFK - Un caso ancora aperto
Oliver Stone - USA 1991 - 3h 9'

  

   Dallas, 22 novembre 1963. Il luogo, la data dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy non sono mai stati dimenticati dal popolo americano e neppure da quanti, americani o no, furono spettatori attoniti di quel tragico evento. Erano gli anni di uno strano, soffuso vento democratico, costruito su uomini, ideali e valori che sarebbero poi entrati (purtroppo) più nel mito che nello spirito delle generazioni a seguire. Ma erano anche gli anni della guerra fredda, di Castro e dei missili russi a Cuba, dell'intervento USA in Vietnam. Quale fu in tutto ciò il ruolo di John Kennedy e soprattutto quale avrebbe potuto essere tale ruolo se i colpi di Dallas non lo avessero fermato? E' questo l'interrogativo primario su cui si costruisce il film di Stone film successivo in archivio, autore attento al peso sociale della sua produzione (da Platoon a Nato il 4 luglio, da Wall Street e Talk Radio fino a The Doors) e qui vero crociato di una rilettura della Storia che, rifiutando la "favola" della commissione Warren (il caso fu sbrigativamente archiviato con l'identificazione di Lee Oswald nell'unico, solitario assassino), sposa la tesi di un complotto politico-militare ordito dai vertici del governo in cui sono coinvolti il Pentagono, la CIA, forse la mafia.
Tutto si basa sull'inchiesta (e sul libro poi pubblicato) di Jim Garrison, rampante procuratore distrettuale di New Orleans, che nel 1968 sostenne in tribunale la tesi della congiura incriminando un teste chiave della vicenda. In JFK è proprio Garrison il protagonista, rivitalizzato dall'interpretazione "positiva" di Kevin Kostner (ormai il divo del momento dopo il successo di
Balla coi lupi e Robin Hood) e la struttura del film, che alterna alla ricostruzione spezzoni di repertorio, cresce in funzione del dibattito processuale conclusivo. I personaggi si alternano senza posa, gli interrogatori, le ipotesi, i colpi di scena si accavallano, numerosissimi: c'è un iniziale discorso di Eisenhower che prelude alle responsabilità politiche dell'industria bellica, c'è il famoso filmato amatoriale di Zapruder che focalizzò gli istanti fatali dell'omicidio, ci sono le deduzioni e la tenacia con cui Garrison-Kostner costruisce la propria teoria ("un patriota deve essere sempre pronto a difendere il suo paese dal suo governo"), c'è un esplodere di rivelazioni sconvolgenti che non lasciano tregua. Stone ha l'ansia di convincere, di far combaciare, nelle tre ore del suo serrato pamphlet, i tasselli degli anni bui della storia americana ("fondamentalmente la gente ha un debole per la verità") e il risultato un'opera stilisticamente originale ma sbilanciata da una mole improba di teoremi e corollari politici, da un argomentare troppo verbale e concitato nonché da un taglio da reportage televisivo, spesso frammentario e dispersivo. Ma JFK resta comunque un film-evento che riscopre luci ed ombre di una passato recente, che ci riporta con nostalgia tra le speranze e le contraddizioni degli anni 60 e che ribadisce la forza d'urto dei massmedia nella divulgazione della Storia, nella ricerca di valori universali quali la giustizia e la verità.

ezio leoni - La Difesa Del Popolo  8 marzo 1992