Leningrad Cowboys Go America
Aki Kaurismaki - Finlandia 1989 – 1h 18’

   "Da qualche parte nella tundra". I Leningrad Cowboys sono un gruppo scadente di musicisti popolari che decidono di tentar fortuna in America. E' una band scalcinata e bizzarra, con un stile rock tutto da definire, duro e contaminato, tra il metallico e il melodico, strampalato come il caravanserraglio che da New York si dirotta verso il Messico (qualche ingaggio per le feste di matrimonio !): uno strano personaggio (Igor, una specie di scemo del villaggio) li segue clandestinamente fin dalla partenza dall'Unione Sovietica, il prepotente manager Vladimir tiene tutti a razioni ridotte (ma si concede cibo e birra in abbondanza), al loro seguito "viaggia" in una bara il nono componente della band, congelato per essersi attardato all'aperto di notte a provare.
L'evolversi del racconto prosegue in questa linea di demenzialità finlandese, con Igor che si aggrega al gruppo, l'amico congelato che torna in vita grazie ad una bottiglia di liquore locale, Vladimir che se ne va di nascosto mentre i Leningrad Cowboys si apprestano ad occupare i vertici della classifica messicana. Ma ciò che conta è il rivelarsi, tra i suoni fragorosi della band, dello stile altrettanto fuori del comune di Kaurismaki, pieno di humour e di stramberie, di sogni stravaganti e di illusioni perdute. Nell'incoscienza dei protagonisti spunta una vena di amarezza, nelle parole del regista si ribadisce la sua scanzonata voglia di demistificare il proprio stesso lavoro, sicuro che la forza delle immagini vale più di qualsiasi dichiarazione!
 

A.K. "Avevo in mente la prima sequenza e l'ultima, tutto il resto l'ho improvvisato. Ci mettevamo in viaggio e se vedevo qualcosa di interessante ci fermavamo. Io entravo in un bara mentre la troupe aspettava fuori all'angolo. Mi prendevo un birra e col barista parlavo del tempo. Poi dicevo: le dispiace se giriamo una scena qui nel bar? Quello rispondeva: Yeah. Io andavo alla porta, facevo un fischio e arrivavano trenta persone..."un film incentrato sulla pazzia del mondo contemporaneo, sulle alienazioni che ci siamo abituati a subire, ma che giorno dopo giorno ci annientano, ci distruggono. E' il pi drammatico e tragico dei miei film, rappresenta in un certo senso la conclusione della mia trilogia, la completa perdita di speranza. E' la conclusione tragica a ribaltare le regole del film che testimonia le fine dei sogni, la morte, la rovina, la distruzione, la disperazione degli uomini che vivono alle soglie del terzo millennio"

e.l - pieghevole LUX   febbraio-marzo 1991

LUX -  mini-personale di  Aki Kaurismaki - marzo 1991 -  PRIMA VISIONE

LUX -  mini-personale di  Aki KAURISMAKI - febbraio 2003