Luci nella notte (Feux Rouges)
Cerdric Kahn - Francia 2004 - 1h 46'


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da La Repubblica (Roberto Nepoti)

     È il felice adattamento di un noir on the road (Feux rouges) scritto e ambientato in America nel 1953 da Georges Simenon. I tasselli dell'intreccio si combinano con suggestioni e atmosfere di un racconto d'autore. Nulla ci prepara a ciò che d'inquietante e doloroso accadrà. L'appuntamento che marito e moglie si danno a dopo il lavoro per prendere la strada delle vacanze estive e andare a recuperare i bambini in colonia, pare annunciare normale serenità. Ma i segnali sono in agguato. Bollettini poco rassicuranti sul flusso automobilistico dell'esodo da Parigi. Poco promettente il ritardo di lei mentre lui seduto al bar, sempre più innervosito, manda giù tre birre una dopo l'altra. I preparativi e poi l'inizio del viaggio svelano parecchi particolari. Lei lo tiene a distanza mentre eloquenti occhiate di desiderio rivelano l'animo dell'uomo. Il quale è bevitore patologico, e proprio quest'inclinazione fa precipitare le cose. All'ennesima sosta la donna, esasperata, non si fa più trovare in macchina mentre un biglietto lasciato sul sedile dice: "proseguo in treno". Non capiamo subito quanto l'annuncio udito distrattamente dalla tv della stazione di servizio, sull'evasione di un criminale, influirà di lì a poco sui rispettivi destini. È con vera maestria che il film gestisce l'irruzione dell'incubo, i segreti di ciascuno dei due, l'irreversibilità del trauma. Accanto all'algida Carole Bouquet l'ottimo Jean-Pierre Darroussin dei film di Guediguian.

da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)

     Delitto e rimorso: vince l'inconscio. Rivive, coniugato nei sentimenti traditi dei bravissimi Carole Bouquet e Jean Pierre Darroussin, l'incubo del traffico godardiano di Week End completo di serial killer. Guido o son desto? Tra alcol, scenate di un matrimonio al volante, fughe nella notte, cadaveri veri e presunti, piccini in attesa, la coppia borghese inchiodata on the road del consumismo morale offre il suo peggio. Fortuna che Cédric Khan lascia il sospetto che sia materia sognata, quindi dell'inconscio. La tenuta psicologica è forte, come sempre quando alla base c'è il grande Simenon, autore del romanzo ampiamente tradito nell'epoca e nella geografia. Delitto con castigo in forma di rimorso, ultimo anello di una crisi coniugale borghese recitata al millesimo, vera, perfetta.

TORRESINO - maggio 2005