Marius e Jeanette (Marius et Jeanette)
Robert Guédiguian - Francia 1997 - 1h 40'

CANNES 1997: Gran Premio Un certain regard

da Cineforum (Massimo Causo)

   Di fronte ad un film come Marius et Jeanette verrebbe voglia di parlare di "realismo poetico", ma poi ci si accorge che quello di Guédiguian film successivo in archivio è un cinema che fa poesia dopo aver spurgato qualsiasi sovrastruttura stilistica e retorica, senza per questo rinunciare a raccontare dei "contes" delle fiabe: "Perché è vero. La vita non è così. E credetemi, ne sono consapevole", dice il regista. Poesia lieve, dunque, impalpabile. E' vera, consapevole del suo lirismo contaminato di commedia. Storia di quartiere, dove c'è più Tati che Carné, naturalmente. Con sagome che si elevano improvvisamente a figure e figure che si scontornano di tanto in tanto in macchie sullo sfondo, in una democrazia della messa in scena che rivela in questo autore una militanza popolare tutt'altro che intellettualistica. Storia d'amore tra il guardiano zoppo di un cantiere abbandonato (Marius: uno straordinario, corpulento, garrellianamente vero Gérarard Meylan) e una cassiera con due figli e senza marito (Jeanette: una vibrante Arianne Ascaride); l'asse portante segue la traccia di un amore proletario ("una storia d'amore tra i poveri, laddove non c'è veramente alcun interesse in gioco nel fatto di vivere insieme.."), le diramazioni conducono in direzione di un cinema capace di stare sopra e sotto le righe della realtà, nell'interspazio del cuore che si dichiara principio attivo del mondo dei semplici. Colori, figure, sapori, odori, sorrisi, parole, suoni: Guédiguian partecipa a tutto e ne rende partecipe il suo cinema, prima ancora dei suoi personaggi. Che così sembrano allucinazioni di una fiaba proiettata su uno sfondo di quartiere, e invece sono piuttosto delle macchie d'umanità sulla bianca telo dello schermo.

cinema invisibile cinema LUX maggio-giugno 2001
3 film di Robert Guédiguian

promo: Un autore personalissimo Guédiguian, appassionato e coerente, implicitamente politico e visceralmente romantico. La storia di Marius e Janette è un raro esempio di "realismo poetico", una parentesi social-sentimentale che avvince e diverte, un cinema capace di stare sopra e sotto le righe d0l quotidiano, di trasformare un potenziale dramma in un'amabile commedia.