Mon oncle d'Amerique
Alain Resnais - Francia 1980 - 2h 05'

Premio speciale della giuria


Nel film s'intrecciano le vicende di tre protagonisti. Jean Le Gall (50 anni) proviene da una famiglia borghese, č sposato, ha due figli, č dirigente alla televisione francese di Stato, ha ambizioni saggistiche (una ricerca sul mito del sole), viene estromesso dall'ufficio, convive qualche tempo con Janine, č afflitto da coliche renali. Janine Garnier (trentenne) viene da una famiglia operaia e comunista, fugge di casa per fare l'attrice, poi passa a fare la stilista in una fabbrica tessile, il che la mette in contatto con Renč, lotta per il lavoro e per salvare il proprio legame con Jean. Renč Ragueneau (40 anni) cattolico praticante come la famiglia di contadini da cui proviene, sposato, due figli anche lui, lascia i campi e diviene dirigente in un'industria tessile. Tenace, metodico, conservatore, viene soppiantato da un giovane ambizioso e aperto alle nuove tecnologie. Irritato, deluso, scivolando sempre pių in basso nella scala produttiva, afflitto da ulcera, Renč tenta il suicidio. Per quanto si agitino e si sforzino di capire, i tre non riescono a darsi conto dei propri comportamenti: sono infatti dei personaggi-cavie. A spiegarcelo interviene frequentemente in voce fuori campo o in immagine lo stesso Henri Laborit, alle cui idee si č rifatto Resnais per il suo film. Laborit, medico-chirurgo e poi ricercatore biologo con presunzioni di filosofo, spiega i comportamenti umani press'a poco cosė: non diversamente dagli animali, l'uomo č determinato dalla struttura biologica e ambientale e dagli apprendimenti dei primi tre anni: o si domina o si č dominati; uniche reazioni vitali la lotta o la fuga; nell'impossibilitā si ricorre all'inibizione, che crea il blocco-angoscia, da cui derivano ulcera, cancro, follia, morte. Tutto ciō č reso filmicamente, oltre che dalle situazioni, dal continuo riferimento ai comportamenti dei topi e da frequenti inserti dei film pių familiari ai protagonisti.

    Tre storie, due uomini e una donna: un alto funzionario dell'azienda televisiva di Stato, un tecnico dell'industria tessile, un'attrice di teatro. Dapprima parallele, poi le vite del primo e della terza s'incrociano e si sovrappongono finché, quasi a sorpresa, avviene il congiungimento col personaggio che interviene, prima con la voce e poi di persona: il prof. Henri Laborit, biologo e filosofo scientifico, che propone le sue teorie sul comportamento umano e sul funzionamento del cervello, ma i suoi ragionamenti non spiegano la condotta dei personaggi: offrono chiavi per decodificarla. Complesso, ma non astruso. 8° film di Resnais, e il 1° divertente, il pių sanguigno, fisico e concreto. Una commedia filosofica.

Il Morandini - Dizionario dei Film   

 

 cinema invisibile LUX ottobre-dicembre 2014