Monsieur Lazhar (Bachir Lazhar)
Philippe Falardeau - Canada 2011 - 1h 34'

  Le trasmigrazioni, gli spostamenti da un continente all'altro sono uno dei temi sottesi a molti dei film che stanno riempiendo schermi e occhi a Locarno. Bachir Lazhar di Philippe Falardeau era atteso perché in patria la pièce teatrale di Evelyne de la Chenelière ha ottenuto un successo travolgente. Inevitabile, in qualche modo, l'approdo cinematografico. [...] Una storia perfettamente congegnata e rodata che arriva dritta al cuore degli spettatori grazie anche a una messa in scena sobria ma molto efficace. I ragazzini sono davvero fantastici nel ricostruire le emozioni che devono comunicare poi c'è Fellag, il maestro bugiardo col cuore grande e devastato come il suo volto segnato e sofferente. Una delle regole del cinema commerciale dice che bisogna stare alla larga da barche, animali e bimbi. Stupidaggini, per informazioni rivolgersi a James Cameron e al suo Titanic. Qui poi non c'è intenzione di far vibrare il botteghino, ma solo quella di raccontare sentimenti, sensazioni e regole di un mondo sempre più disumano nel suo porre steccati e mura talvolta neppure metaforiche. E da questo punto di vista Bachir Lazhar è un gioiellino che con intelligenza porta il suo piccolo contributo per scalfire quel muro di ottusità e egoismo che i paesi ricchi hanno eretto nei confronti dell'umanità. Mettendo a nudo tutte le contraddizioni della cosiddetta civiltà occidentale.

Antonello Catacchio - Il Manifesto

  Psicologie studiate con garbo, climi affettuosi anche nei momenti più difficili, con un linguaggio piano e disteso che porta avanti l'azione quasi senza scosse. Anche se lì tutti ne sono stati turbati. Uno dei punti fermi è l'interpretazione di un attore algerino, Fellag, che quella stessa parte l'aveva già recitata in teatro. Un viso duro e segnato, traversato spesso però da quella stessa tenerezza di cui la vicenda è pervasa. La cifra vera del film.

Gian Luigi Rondi - Il Tempo

promo

Bachir Lazhar è un algerino di 50 anni rifugiato in Canada. Dopo aver letto su un giornale che un'insegnante delle scuole elementari è venuta a mancare, Bachir si propone come sostituto ed entra così in contatto con una classe di bambini fragili e scossi, ma pieni di risorse. Il nuovo insegnante riuscirà pian piano a conquistare la fiducia di alunni e corpo docenti, ma nessuno sa che da un momento all'altro potrebbe essere espulso dal Paese...
Psicologie studiate con garbo, climi affettuosi anche nei momenti più difficili, con un linguaggio piano e disteso che porta avanti l'azione quasi senza scosse. Qui non c'è intenzione di far vibrare il botteghino, ma solo quella di raccontare sentimenti, sensazioni e regole di un mondo sempre più disumano nel suo porre steccati e mura talvolta neppure metaforiche.


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