Napoleon Dynamite
Jared Hess - USA 2004 - 1h 26'
opera prima


sito ufficiale

da Film Tv (Enrico Magrelli)

      Napoleon ha un nome intrasportabile, il taglio dei capelli, gli occhiali, le magliette da idiota o di uno stralunato, irregolare, antagonista personaggio dei fumetti. Al liceo, nell’Idaho, è un invisibile, uno sfigato, un nerd di razza. Picchiato, sfottuto, rifiutato. Nessuno parla volentieri o vuole giocare con lui. Il protagonista, per sua fortuna, è impermeabile. Tiene un improbabile discorsetto scolastico su Loch Ness, si allena con il nunchaku e ambirebbe a impratichirsi con le arti marziali. Vive con un fratello maggiore, Kip, più stordito di lui, un lama, una nonna che si avventura in corse spericolate e si infortuna. Gli altri parenti sono sulla stessa distorta lunghezza d’onda. Il suo unico amico è Pedro, un immigrato messicano. Napoleon (interpretato con straniamento postbrechtiano e trance parossistica da Jon Heder) decide di essere il grande elettore di Pedro per la carica di delegato degli studenti ai danni della perfettina Summer. Secco, pauperistico, pieno di trovate grottesche, strutturato come le strisce di comics, caustico e sveglio, il film è l’opera prima, divertente e da non sottovalutare, del ventiquattrenne Jared Hess.

da XL (Lorenzo Maiello)

      Passano dieci minuti e il film, che ha avuto grande successo al Sundance Festival, ha tutta l’aria di essere una Rivincita dei Nerds in tono minore. Ma piano piano ti incuriosisce una strana miscela di surreale e realismo. E scopri l'America profonda. Quella che vota Bush e nessuno racconta, forse perché troppo noiosa. Napoleon Dynamite è uno sfigato assoluto. Uno preso in giro dai parenti e da tutto il liceo. Uno che sembra sempre strafatto ma non sa nemmeno cosa siano le canne (ci deve essere cascato dentro da piccolo come Obelix), incapace negli sport, un imbranato vero. Però appunto, vero. E puro. E con la sua purezza riuscirà a cambiare i parenti, a trovare l’amore e soprattutto a far vincere le elezioni scolastiche all’amico più imbranato di lui. Nel complesso un vero inno alla sfiga. Sfigati Napoleon ed i suoi amici, sfigato il paesino dell’Idaho e sfigati gli anni Ottanta dell’ambientazione. Ma un po’ come nei fratelli Coen, per tutti i personaggi - compresi i più insulsi e compresi gli anni Ottanta - c’è comprensione e vera simpatia. Perché gli autori conoscono bene quei tipi umani. Vengono dalla provincia profonda e non la rinnegano. E soprattutto hanno lasciato il liceo da poco. Venticinque anni il regista e ventitre la co-sceneggiatrice. E non a caso già sposati (tra di loro). Difficile immaginare loro colleghi cittadini - per dire Tarantino laggiù o Muccino da noi - sposarsi così giovani. E anche stilisticamente niente di più lontano: ritmo rilassato, macchina da presa inchiodata e recitazione sottotono.

da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)

      Curiosa teen comedy Mtv sita in un'astratta, metafisica, hopperiana provincia americana di cui è star lo sfigato, infantilito protagonista sui 20 (la star in ascesa Jon Heder) che usa T-shirt con unicorno, stivaletti spaziali, porta i pannoloni, sfama un lama, parla con l' ansimo. Lui, il magro fratello e un amico messicano, tutti catatonici più che stravaganti, troveranno alla fine ciascuno l' anima gemella ed entreranno nell' impenetrabile uovo della vita [...] Commedia per ribelli rientrati? Tragedia noiosa? Grottesco ritratto dell' America imbesuita e bushiana? Stravaganza sulla famiglia comprese nonne e zio col toupet? Nel dubbio, vigliaccamente, aspettiamo Jared Hess alla prossima...

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2005