Ordet - La parola
Carl Theodor Dreyer - [b/n] Danimarca 1955 2h 4’

Leone d'oro

  Jutland, 193O la religione ha segnato profondamente i tre figli del vecchio Morten Borgen: Johannes, studente di teologia, si crede il Messia, vaga per la campagna danese e Crea scandalo con le sue accuse; il fratello Mikkel, sposato, ha perduto la fede; il terzo, Anders, rischia di non poter sposare la donna che ama perché sono di confessioni diverse. I contrasti si appianano alla notizia della morte della moglie di Mikkel per parto prematuro. Ma Johannes invoca Dio e accade il miracolo: la donna riapre gli occhi. La parola o, meglio, il verbo evangelico è protagonista del penultimo film di Dreyerfilm precedente in archivio, dove i temi della follia e della comunione col divino, già presenti nella Passione di Giovanna d’Arco, tornano con uno stile austero ed essenziale ma pieno di una straordinaria tensione: un ritmo lento e cadenzato (che si appoggia su lunghi piani fissi e lente panoramiche) danno al film «un andamento ipnotico che ottiene lo scopo di concentrare l’attenzione dello spettatore su piccole porzioni di spazio - un viso, l’interno di una casa ordinato e pulito, i pochi gradini di una scala - così da permettere allo sguardo di cogliere l’essenza delle cose». La scena della resurrezione è una delle più emozionanti della storia del cinema. Recitazione sottotono e mai forzata, interni spogli e pochi esterni vuoti: Dreyer ha una capacità di afferrare il mistero e l’orrore della morte che suscita una reale commozione.

Dizionario dei film – a cura di Paolo Mereghetti

cinema invisibile febbraio-giugno 2011 - SENTIERI DELLO SPIRITO

la proiezione sarà introdotta da Gabriele Pedrina