Pazzi in Alabama (Crazy in Alabama)
Antonio Banderas - USA 1999 - 1h 49'




     Cosa porta nella sua cappelliera l'affascinante Lucille, aspirante attrice in viaggio verso Hollywood? Si è lasciata alle spalle le tensioni razzialiquiz61 del profondo sud e un marito decapitato… Tra commedia nera e film di denuncia sociale l'esordio di Banderas propone una paradossale riflessione sulla libertà. (in concorso a Venezia 99)

Box-Office TORRESINO - settembre 1999

da La Nuova Venezia (Carlo Montanaro)

     Crazy in Alabama, opera d'esordio del "bellissimo" Antonio Banderas convince per la sicurezza narrativa con la quale riveste di immagini una sceneggiatura comunque di ferro, nel più classico stile americano, tratta, ed è ancora un classico, da un omonimo best-seller pubblicato anche in Italia. Si parte con cadavere: quello dello sposo egoista e violento che Lucille, che gli ha dato suo malgrado una nidiata di marmocchi, elimina con un topicida per poi decapitarlo. Informato dei fatti un giovane nipote, lascia l'Alabama in compagnia di quanto resta del marito e puntando verso Hollywood: sente di poter diventare una star. E qui la storia si sdoppia, documentando - testimone e protagonista il nipote adolescente - la dolorosa conquista dell'integrazione razziale nel piccolo paesino del profondo sud, e inseguendo Lucille che, se non fosse ossessionata da quella testa conservata in una cappelliera che a tratti ancora la rimprovera e della quale non riesce a disfarsi in modo definitivo, avrebbe già iniziato la sua scalata al successo. Il casuale ritrovamento di quel reperto anatomico la riporta al paese, in tribunale, dove trionferà non la legge ma la giustizia. Ben ambientato a cavallo degli anni '60, Crazy in Alabama parte come una commedia nera, diventando poi ora francamente farsesco, ora lucidamente drammatico. In un cabotaggio che riesce ad amalgamare una materia così difforme in modo diretto e convincente, aiutato dalla grande professionalità di un cast di tutto rispetto: la Griffith, naturalmente, svitata ed intensa, e poi, oltre al bravissimo giovane Lucas Black, in due cammei, Bob Wagner e Rod Steiger, plausibilmente eccessivi.

pieghevole LUX - V.O.S. ottobre/dicembre 1999