Quarto potere (Citizen Kane)
Orson Welles - USA [b/n] 1941 - 1h 59'

Alla morte del magnate della stampa Charles Poster Kane (Welles), un giornalista (Alianti) viene incaricato di indagare sulla sua storia passata e scoprire il senso dell'ultima parola da lui pronunciata: "Rosebud". Per farlo incontrerà la seconda moglie Susan Alexander (Comingore), il suo braccio destro Bernstein(Sloane), il suo miglior amico, Jedediah Leiand(Cotten) e il maggiordomo (Stewart): attraverso i loro racconti scoprirà le diverse facce di Kane, ma nessuno saprà rivelare il mistero di Rosebud. 

da Dizionario dei film (a cura di Paolo Mereghetti)  

   Primo lungometraggio di Welles, chiamato dalla Rko a Hollywood (dopo il successo di scandalo della sua trasmissione radiofonica La guerra dei mondi) con un contratto unico nella storia del cinema che gli permetteva di essere contemporaneamente produttore, sceneggiatore, regista e attore dei suoi film, Quarto potere è "lo studio di un sultano che soffre di amnesia", ritratto faustiano di un "americano al cento per cento" come dichiara lo stesso protagonista a chi lo accusa di simpatie di destra o di sinistra. Opera capitale nella storia del cinema, il film è giustamente importante per molte ragioni: la scelta del soggetto che - grazie anche all'abilità del cosceneggiatore Herman J. Mankiewicz - mette in evidenza l'ambiguità del sogno americano; la struttura narrativa, tutta a incastri, dove i sei flashback raccontano anche due volte il medesimo soggetto con angolazioni e letture diverse (l'esordio lirico della seconda moglie: dimostrazione della potenza di Kane nel ricordo di Leiand, incubo privato in quella di Susan Alexander) ; l'innovazione tecnica, dovuta soprattutto al direttore della fotografia Gregg Toland che utilizzando nuovi sistemi di illuminazione e obiettivi speciali ottenne una straordinaria profondità di campo; l'influenza esercitata sullo sviluppo del cinema (e della critica) per la sua forza nel sottolineare il ruolo centrale del regista, qui "autore" nel senso pieno del termine. Poco amato alla sua uscita americana (ottenne un solo oscar, per la miglior sceneggiatura originale), attaccato da chi vedeva nel protagonista troppi richiami alla vita reale di William Randolph Hearst, criticato anche in Europa dove arrivò nel dopoguerra e suscitò molte perplessità per il suo gusto barocco e ridondante (celebre la stroncatura di Sartre), Quarto potere si è presa la sua rivincita nei decenni successivi, confermando il suo posto unico nella storia del cinema e venendo ripetutamente eletto dai critici "il film più bello del mondo". L'edizione italiana ha comicamente storpiato i due nomi-simbolo del film, Rosebud e Xanadu (il gigantesco castello-prigione di Kane) in "Rosabella" e "Candalù"! Il reporter con la pipa è interpretato da Alan Ladd.

cinema invisibile cinema TORRESINO maggio-giugno 2001
riflessioni su un capolavoro

promo: L'esordio di un genio e uno dei capolavori assoluti della storia del cinema