Il racconto dei racconti - Tale of Tales
Matteo Garrone
- Italia/Francia  2014 - 2h 5’


   Lu cuntu de li cunti di Giambattista Basile (...) è un capolavoro del barocco costruito su un'intrigante struttura circolare e basato su fonti tradizionali/mitologiche dove si ravvisa (scriveva l'Imbriani) la «manifestazione fantastica» di quel «panteismo spontaneo» tanto connaturato alla nostra cultura. Questo spirito Matteo Garrone lo ha colto in pieno in un film che, a dispetto di essere recitato in inglese, esprime una magnifica italianità. (...) il cineasta gioca con artigianale eleganza di effetti speciali, spesso preferendo affidarsi alle suggestioni di paesaggi e luoghi veri da ritagliare con visionarietà e seicentesco gusto pittorico; e sempre tenendo conto del sanguigno fattore umano di cui si nutre la materia fiabesca. L'ottima sceneggiatura che intreccia le tre favole prescelte secondo lo schema del libro, l'indovinato cast; e fotografia (Suschitzky), musica (Desplat), scenografia (Capuani): tutto concorre a fare di questo film in costume un evocativo corpo artistico, al contempo semplice e raffinato.

Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa

   ...Tre storie di inganno e disperazione, di crescita e trasformazione, che saltano a piè pari le semplificazioni e la retorica spettacolare imperanti nel fantasy per scegliere una strada molto d'autore. E molto 'italiana', malgrado il cast e la produzione internazionali. (...) perché italiano è l'approccio con cui Matteo Garrone, attento da sempre alle suggestioni dell'horror e del fantastico (L'imbalsamatore e Primo amore sono solo i casi più vistosi), restituisce nuovo senso a quello che una volta si chiamava il meraviglioso. Grande attenzione alla dimensione artigianale degli effetti speciali, dunque, con trucchi anche ottici e 'mostri' fatti (in parte) a mano, a evitare quel tono falso e insopportabile dei film girati al computer e ormai tutti uguali. Nessuna concessione ai codici dominanti del fantastico (scene, costumi, musica, taglio del racconto, ritmo dell'azione: tutto ha un'impronta personale), a vantaggio della magia dell'insieme. (...) il regista di Gomorra guarda (...) a un cinema che per una volta non gioca sui nostri riflessi condizionati ma punta davvero alla meraviglia, all'incanto delle forme e dei colori, allo stupore per un mondo ancora dominato dalla metamorfosi (il mondo magico non distingue tra umano, animale o vegetale). E pesca i suoi riferimenti con disinvoltura totale, magari accostando castelli medievali e caschi da palombaro che sembrano usciti da un libro di Verne. Ma soprattutto punta sulla forza ancor oggi travolgente di intrecci, personaggi e sentimenti davvero eterni...  così ricco di echi e risonanze moderne da lasciare sbalorditi.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

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Le fantasiose e grottesche vicende di una regina gelosa che perde il marito, di due sorelle misteriose che accendono la passione di un re e di un re ossessionato da una pulce gigante che porta alla morte della sua giovane figlia... Emozioni, sorprese, paesaggi incantati e pur verissimi, metamorfosi a non finire, sono il tessuto su cui poggia l'estro di Garrone. Partendo da Lu cuntu de li cunti di Giambattista Basile, macabro e ironico si rincorrono in mirabile equilibrio. Un film intensamente spettacolare, ricco di fiabesca autenticità, modernamente iperrealista...


cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2015