Rosencrantz e Guildestern sono morti (Rosencrantz and Guidestern are Dead)
Tom Stoppard - Gran Bretagna 1990 - 1h 57'

Leone d'oro a VENEZIA

     "Mi avevano proposto di adattare per la televisione Rosencrantz e Guildestern, il mio primo grande successo teatrale (1967). Il testo originale secondo me era troppo lungo, impossibile da filmare, avrebbe annoiato il pubblico. Scrivere la sceneggiatura è stata l'occasione per togliere certe cose che non mi piacevano più, per modificare alcuni movimenti scenici: nella commedia Rosencrantz e Guildestern sono fermi a parlare mentre davanti a loro passano di tanto in tanto delle scene di Amleto; nel film invece sono i due che viaggiano nel castello e che si imbattono nelle scene della tragedia. In più c'era la necessità di chiarire meglio lo svolgimento dell'Amleto shakespeariano che in teatro può essere dato come conosciuto in partenza dal pubblico, ma al cinema no... Mi mandarono un elenco di registi e alla fine ero confuso; c'era anche John Boorman che un amico e che doveva girare il Rosencrantz cinematografico già vent'anni fa. Alla fine per mi sono reso conto che in realtà non c'era nessun motivo per sceglierne uno piuttosto che un altro, perché il vero problema era quello di avere la forza di essere infedeli alla commedia, per reinventarla. E quella forza potevo averla solo io... Ormai sono convinto che il teatro è solo un evento, qualcosa che viene messo in scena e poi si perde. Nel cinema invece c'è la tensione determinata dal fatto che l'evento rimane sulla pellicola e non si può modificare. Con il cinema si supera, si perpetua l'evento che muore sul palcoscenico."
Il debutto di Tom Stoppard come regista cinematografico è un esordio di lusso: critico teatrale, autore di commedie e drammaturgo di chiara fama, sceneggiatore di importanti film quali
Una romantica donna inglese (Losey), Despair (Fassbinder), La casa Russia (Shepisi), Stoppard è arrivato con il suo primo film al massimo riconoscimento della Mostra Cinematografica di Venezia, senza tradire la sua visione intellettuale dello spettacolo e offrendo al pubblico un avvenimento filmico raffinato e stimolante, in cui il meccanismo narrativo è pretesto per giochi dialettici di sottile ironia, la Storia un evento supremo che supera la comprensione dell'uomo comune, il Teatro il vate itinerante dei misteri dell'esistenza e dell'animo umano.
"Amici di Amleto ai tempi della scuola, Rosencrantz e Guildestern (Gary Oldman e Tim Roth) vengono improvvisamente chiamati a corte e intraprendono un viaggio turbolento e pazzesco per Elsinore, durante il quale incontrano l'Attore (un grande Richard Dreyfuss nella parte che avrebbe dovuto essere di Sean Connery), che sconvolge ancor più la loro ottusa semplicità con il suo gioco continuo tra realtà e finzione. A Elsinore sono incaricati dalla regina Gertrude e dal re Claudio di spiare Amleto, il quale capisce subito lo scopo della loro presenza e la sfrutta, spiando lui le loro mosse. Assistono sempre più attoniti all'esibizione dell'attore a corte dove tutti, meno loro naturalmente, intuiscono nello spettacolo la pesante accusa a Claudio di avere avvelenato suo fratello, padre di Amleto. E quando il re e la regina li incaricano di accompagnare Amleto in Inghilterra con una lettera segreta per i regnanti inglesi in cui si chiede loro il piccolo favore di uccidere il principe, non sospettano nessun tranello. Lo capisce Amleto, che sostituisce nella lettera il nome dei due al suo e abbandona la nave. Stupefatti e ignari Rosencrantz e Guildestern vanno verso il loro tragico destino".

e.l. pieghevole LUX settembre/ottobre 1991