A Royal Weekend
Roger Michell - Gran Bretagna 2012 - 1h 34'

  La Storia in rosa. Più le cronache traboccano di scandali e bassezze, più il passato diventa, se non un Eden, un luogo in cui rifugiarsi per mettere in quanto ormai abbiamo alle spalle un pizzico di fantasia, se non di poesia. Fantasia documentata, beninteso, perché non c'è film ormai che non sfoggi il suo bravo «tratto da una storia vera». (...) Tratto da uno scintillante copione di Richard Nelson, impreziosito da un cast straordinario, il film dell'eclettico Michell (Notting Hill, 'The Mother', molto altro) ripercorre lo storico weekend intrecciando con finezza e divertimento spesso irresistibile due piani: da un lato la politica, il protocollo, le ansie anche private dei due reali inglesi (lui è Giorgio VI, il protagonista del 'Discorso del Re'); dall'altro la famiglia molto allargata di Roosevelt, che oltre a varie favorite comprende una moglie lesbica e una madre invadente («questa è casa mia!»). In mani meno abili poteva essere un pasticcio. Invece è uno di quei film che sanno fare solo gli anglosassoni, rendendo serissime e rivelatrici quelle che sembrano - ma non sono affatto - frivolezze. Un bel film sul Potere, insomma. Per giunta molto divertente.

Alberto Crespi - L'Unità

 Piacerà a chi gradisce la Storia quando è vista dal basso (nessun grand'uomo è grande per il proprio cameriere). E quindi a chi non si scandalizza vedendo in mutande uno dei personaggi più meritevoli del ventesimo secolo. E l'altrettanto mitica first lady Eleanor fare la Hillary Clinton con sessant'anni d'anticipo. A Royal Weekend è una «british farce» come quella che davano al San Babila di Milano quando imperava Ernesto Calindri. Da apprezzare per le entrate in scena giuste o volutamente sbagliate, per i ritmi a orologeria, per il frizzare dei dialoghi e le performances degli attori. Qui frizzano tutti. Dalle donne (Laura Linney, Olivia Williams, Elizabeth Marvel) al mattatore naturalmente, Bill Murray. È straordinario questo attore che a più riprese diamo tutti per morto, e ogni dieci anni si risveglia. Due lustri dopo il risveglio di 'Lost in Translation' Bill risorge con uno straordinario F.D.R. Riuscendo nella titanica impresa di far coabitare lo sbronzone e il monumento, il marito farfallone con l'uomo che a 70 anni decise (riuscendoci) di salvare la democrazia mondiale.

Cristina Piccino - Il Manifesto

promo

Giugno, 1939. Il presidente Franklin Delano Roosevelt si prepara ad ospitare nella sua casa di Hyde Park on Hudson, il Re e la Regina d'Inghilterra. Evento straordinario, è infatti la prima visita di un monarca regnante britannico in America, ma vista l'imminente guerra che la Gran Bretagna deve affrontare, i reali stanno disperatamente cercando il sostegno di FDR e degli Stati Uniti. Sotto gli occhi di Daisy, una conoscente molto vicina a Roosvelt, si manifesterà così la complessa arte degli affari internazionali gestita dalla signora Eleonor Roosvelt, dalla madre del Presidente, Sara, e dall'abile segretaria Missy, tutte impegnate nel rendere il weekend 'reale' indimenticabile. Elegante e intelligente, illumina un interstizio poco noto della Storia, facendoci scoprire l'umanità (anche scomoda) dei suoi protagonisti. Uno di quei film che sanno fare solo gli anglosassoni, rendendo serissime e rivelatrici quelle che sembrano - ma non sono affatto - frivolezze. Un bel film sul Potere, insomma. Per giunta molto divertente.

film del week-end precedente

 LUX - gennaio/febbraio 2013

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