Serendipity - Quando l'amore è magia
Peter Chelsom - USA 2001 - 1h 30'

  L'amore che trionfa quando il destino è deciso da un paio di guanti neri. Lui sfida la metropoli (elenchi telefonici, ascensori, bancarelle, aeroporti) per ritrovarla. Lei si fa portare sulle ali dell'intuizione mettendo a dura prova la paziente credulità del romantico spettatore. Tra il Waldorf Astoria e il Central Park, vedere e rivedere New York, notturna, natalizia, colorata, insolita e solita, e le facce dei nuovi-vecchi attori che scrivono come su palinsesto le affezioni di Cary Grant / Ingrid Bergman / Audrey Hepburn / Fred Astaire eccetera nel corso delle generazioni e del flusso di riciclaggio del mito, questa è la tastiera di Serendipity (titolo originale che viene da una fiaba persiana sul dono di trovare cose di valore senza averle cercate). Dunque, che piaccia o non piaccia, questa improbabile esaltazione del bizantinismo americano del senso del destino e della seconda possibilità per tutti (la terza te la fanno pagare per le altre che hai perso) è meno importante della coesione sociale sul cinema classico e sull'aura della sua immortale gloria che il film diretto da Chelsom alimenta. Accomodatevi, che la ruota panoramica è in partenza. Nevica. Ci sono anche i fuochi artificiali.

Silvio Danese - Il Giorno

   Non ci crederete, ma la parola serendipità esiste, significa scoprire qualcosa di inatteso e importante. Ma il piacevole film di Peter Chelsom, che rilancia la New York galeotta di una volta, traduce tutto in termini romantici ed è così che tutti ci identifichiamo facile nel colpo di fulmine. È serendipity scoprire per caso una strada, mangiare una leccornia, è serendipity amarsi a Natale, aspettare un messaggio sms. In stile Insonnia d’amore, ma senza il bacio di quella commedia che finiva all’Empire State Building mentre qui si termina pattinando sul ghiaccio, la love story ci presenta un lui e una lei carini che si incontrano per caso ai grandi magazzini sotto Natale, nel 1990, prendono qualcosa insieme, si guardano negli occhi con momenti di poesia ma poi, essendo già promessi, lasciano fare al Caso, lasciando tracce in giro: una banconota con un indirizzo, un libro contrassegnato. E quando il Destino va a rilento, si daranno una mossa. Una love story pensata a sospiri, ideale per chi è in lista di attesa per l’anima gemella, capace di trasmettere, pur nella banale classicità dell’impianto narrativo, una buona dose di suspense sentimentale fino alla classica scena del matrimonio, ritrovandoci tutti per una volta a tifare per l’happy-end che mescola la forza del destino e diffusa voglia di tenerezza. La musica fa le fusa, New York, trattata in digitale, è nel suo fulgore, le Torri sono state limate dai panorami, e i due protagonisti sono naturalmente adorabili anche se saranno tra vent’anni una coppia nevrotica: Kate Beckinsale, nuova Meg Ryan, si fa perfino perdonare Pearl Harbor e John Cusack è finalmente cresciuto e può ambire ai ruoli che oggi Tom Hanks rifiuta.

Maurizio Porro - Il Corriere della Sera

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Jonathan, in pieno shopping natalizio, incontra Sara. Travolti da una reciproca ed irresistibile attrazione i due, pur sentimentalmente già impegnati, trascorrono insieme la serata e per risolvere una situazione ormai imbarazzante decidono di lsalutarsi senza neppure scambiarsi i nomi, lasciando che sia il destino l’artefice del loro futuro… La regia sorregge la storiella con ritmo, leggerezza e buona caratterizzazioni dei personaggi: molte le parentesi brillanti, alcune situazioni memorabili e quando la colonna sonora si affida a Nick Drake il romanticismo, anche nel gelo di New York, trova il calore dell’emozione. Una commedia al contempo languida e brillante che gioca amabilmente con le coincidenze del caso ed evita con grazia la melassa più sdolcinata.

TORRESINO - gennaio  2002
cinélite
TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2002

San Valentino 2013

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