Snatch - Lo strappo
Guy Ritchie - USA 2000 - 1h 42'

da Film Tv (Enrico Magrelli)

     I pazzi e scatenati del primo film di Guy Ritchiefilm successivo in archivio (Lock & Stock) sono ancora in azione tra Londra e gli Stati Uniti. Ognuno perso, ognuno diverso, ognuno a rincorrere i propri guai. Con quei nomi, Franky Quattrodita, Boris Lametta, il Turco, Testarossa, "Pallottola al dente" Tony, Mickey O'Neil, Doug "La Zucca", la vita dei protagonisti del sottobosco malavitoso non può che essere spericolata e esagerata. Incontri, truccati e clandestini, di boxe a mani nude, cani birbanti, camper nuovi da regalare alla mamma zingara, maiali avvezzi a smaltire i cadaveri di chi ha sbagliato, colpi dei soliti idioti, raggiri, stangate, tranelli e tradimenti. In questo underworld, pieno di swing, vale il codice del disonore. Le "sterle" sono importanti e fanno girare il mondo e questa volta la corsa di tutti contro tutti è lanciata da un enorme diamante. Il tempo, l'affare e la macchina da presa incalzano e mettono in fibrillazione un bestiario criminale perfetto per un gangster-movie e per una commedia slapstick. Doppio registro narrativo tenuto sotto controllo dal regista/sceneggiatore il cui primo ciak, fuori campo, coincide con un casting originale, brioso e indovinato. Brad Pitt si rilassa nel ruolo dello zingaro-pugile irlandese, dall'idioma incomprensibile, Benicio Del Toro si "maschera" da rapinatore e tutti gli altri (molti arrivano dall'opera prima di Ritchie) abbracciano i ruoli con orgoglio e autoironia. Mentre il regista gioca con i dialoghi e con le inquadrature, i suoi attori, appena usciti dalla scuola dei duri, spietati, furbi, smaliziati e infantili, si lanciano, come maratoneti, nella pista disegnata per loro da un intreccio arzigogolato, straripante, fratto. La doppia velocità è l'unità di misura della forma narrativa. Il colpo di scena è la norma e non l'eccezione. La ronde dei balordi, feroci e ridicoli, vigliacchi e cialtroni, accelera e frena all'improvviso. Flash avanti e indietro, frame-stop, ralenti, tagli vorticosi tonificano uno spiritoso e arguto talento visivo. La frenesia è il bioritmo cinematografico che coniuga neopop e l'irresistibile sfrontatezza del cool.

da Ciak (Massimo Lastrucci)

     Meno sorprendente di Lock and Stock-Pazzi scatenati, ma altrettanto frenetico e spiritoso. Qui due nuclei narrativi, il furto e la perdita di un mega-diamante e il tentativo di allestire un match di boxe a mani nude truccato (con scontro tra i pesci piccoli Jason Statham e Stephen Graham e il sadico boss Alan Ford), intrecciano i loro personaggi in un costante gioco al rialzo di humour, violenza grottesca, equivoci e fraintendimenti. C'è chi ha parlato di film-cartoon: basta intendersi, se ci si riferisce a quelli scoppiettanti di Chuck Jones, in cui ogni scena brillava di gag a ripetizione, siamo d'accordo. Nella pinacoteca dei tipi dai nomi pittoreschi, spiccano gli zingari guidati da un divertente Brad Pitt, biondini che paiono venuti fuori dalla suburbia di Belfast, tradotti genialmente in un incomprensibile italo-barese e di gran lunga i più furbi del mazzo. Una gangster-comedy densa e rapida sino alla dispersione.

TORRESINO - aprile-maggio 2001

promo: Una gangster-comedy densa di gag narrative e talento visivo. Un casting brioso e indovinato (Brad Pitt, Benicio Del Toro…) e un ritmo frenetico cadenzato da flash in avanti e indietro, stop-frame, ralenti, tagli improvvisi. Per il cinema adrenalinico di Guy Ritchie i colpi di scena non sono l'eccezione, ma la norma.