Sorgo rosso (Hong Gaoliang)
di Zhang Yimou - Cina 1987 - 1h 30'

  

Il vento tra gli steli del sorgo, il calore e il colore di una natura rigogliosa, la violenza e il desiderio in un incontro di insolite premesse per una storia d'amore. La giovane donna, nel corso del suo tumultuoso viaggio verso la casa del promesso sposo, comprende che il futuro che l'attende sarà tormentato da dolore e passioni: il marito che l'aspetta è un vecchio lebbroso, la distilleria di sua proprietà è punto di riferimento per vagabondi e briganti, uno scatenato spasimante non le dà tregua... Al crudo intreccio di Sorgo rosso corrisponde, in magistrale sintonia, la dirompente forza immaginifica che Zhang Yimou, al suo esordio, sa orchestrare con mano possente. Il racconto procede tra squarci elegiaci e crescendo di tensione. Alla scomparsa del vecchio marito la bella Gong Li (un'interprete davvero perfetta) ha saputo come destreggiarsi: ha preso in mano l'azienda, fronteggiando con furbizia le scorrerie del bandito Tre Cannoni, ha messo in riga il balordo spasimante che l'aveva posseduta, legandolo a sé con la nascita di un figlio, ha potuto alfine gustare la grappa del sorgo, frutto del lavoro suo e dei suoi dipendenti, in un'armonia di uomini e ambiente felicemente ripristinata. Ma l'invasione giapponese (siamo nella Cina degli anni 30) fa esplodere all'improvviso una nuova violenza di incredibile, efferata crudeltà: anche nella comunità che vive intorno alla distilleria, il rosso del fuoco, del sangue e del dolore si uniranno in una metafora di indimenticabile impatto figurativo dove, nella sofferenza comune, uomo e donna ribadiscono ruoli feudali contrapposti, di alterità e predominio, di tradizione e sfruttamento. In una società in lacerante trasformazione il brutale cammino della Storia sembra non conoscere pietà, lasciando nel cuore e negli occhi dei sopravvissuti solo un allucinato paesaggio di morte e desolazione.

e.l. LUX mini-personale di Zhang Yimou marzo/maggio 1992

BERLINO 1988: Orso d'oro