Still Life (Sanxia haoren)
Jia Zhangke - Cina 2006 - 1h 48'


Venezia 63°

      Film sorpresa e, sorprendentemente, Leone d’Oro, Still Life del cinese Jia Zhangke, è passato ad orari anomali e meno ufficiali nel ricco programma festivaliero, impedendo a molti di goderne la poesia. Jia Zhangke si è fatto un nome nel corso degli anni: è l’autore di Platform (2000), Unknown Pleasures (2002) e The World (2004), e quest’anno ha presentato due opere, Dong (documentario nella sezione Orizzonti) e, appunto, Still Life, entrambi incentrati sullo sfondo della monumentale costruzione della diga delle Tre Gole. Un film di osservazioni che ritrae il degrado emotivo della gente che si è trovata costretta allo sgombero delle proprie case, al cambiamento della propria vita in conformità ad una realtà che avanza col metronomo dei martelli sulle pietre e delle scavatrici sulle macerie. Lo sguardo cerca di essere il più possibile freddo e cinico – nella sua semplicità digitale e nel suo costruirsi da sé, ad opera di un destino incontrollabile che agisce sui sentimenti della gente – ma dietro a questa rigidità si sentono le pulsazioni di un turbamento. In questo disgregamento ambientale e culturale seguiamo il destino di un villaggio con alle spalle duemila anni di storia, di un minatore che torna in questo villaggio dopo 15 anni per ritrovare la moglie e la figlia, di una infermiera in cerca del marito che non fa ritorno a casa da due anni. Di fronte alla narrazione più vera del vero non rimane che sottrarsi alla poesia e alla dolcezza che, paradossalmente, nonostante tutto, Zhangke riesce a rivelare e delineare, con una cifra stilistica ben precisa, tanto semplice nei suoi pochi movimenti di macchina, quanto accorta nel suo essere impietosa nei particolari. È commovente l’approccio umile e rispettoso della natura, fautrice di emozioni e incanti nascosti e inespressi, ma visibili, sotto la scorza di cemento di cui ci ricopre la vita.

Alessandro Tognolo - MC magazine 18  ottobre 2006


promo

Sullo sfondo della monumentale costruzione della diga delle Tre Gole, un film di osservazioni che ritrae il degrado emotivo della gente, costretta allo sgombero delle proprie case, al cambiamento della propria vita in conformità ad una realtà che avanza col metronomo dei martelli sulle pietre e delle scavatrici sulle macerie. Zhangke, con una cifra stilistica ben precisa, riesce a delineare una poesia e una dolcezza cui corrisponde un approccio umile e rispettoso della natura, incantato e commovente.

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