Sugar Man (Searching for Sugar Man)
Malik Bendjelloul - Svezia/Gran Bretagna 2012 - 1h 26’


   Searching for Sugar Man è diventato il «caso» musicale del 2013. (...) Il film è molto bello perché costruito come un thriller: la scoperta di Sixto avviene gradualmente, e ricostruisce la lunga ricerca dei suoi seguaci. È persino arduo definirlo un documentario: è un vero film, che restituisce l'atmosfera della Motor City degli anni '60 e '70, quando era la capitale della musica nera...

Alberto Crespi - L'Unità

   Dove per Sugar Man si intende Sixto Rodrìguez, musicista così soprannominato dal titolo di una sua canzone. Ma Searching for Sugar Man, il documentario che ha vinto l'Oscar nel 2012 realizzato dal regista svedese di origine algerina Malik Bendjelloul, non racconta solo la sua storia, che pure è incredibile. Bensì la ricerca di due fan sudafricani che dalla fine degli anni 90 si sono messi sulle tracce del loro idolo, anche solo per cercare di capire se fosse vivo o morto suicida come i media riportarono. Sixto Rodrìguez è di Detroit, ma l'heartland rock del boss bianco di quella cità , Bob Seger, poco c'entra con lui perché le coordinate sono invece quelle del cantautorato alla Bob Dylan. Sixto pubblica qualche disco negli anni 70 che nessuno compra («quanti ne ha venduti negli Stati Uniti? Sei!» dice uno degli intervistati nel film) ma diventa a sorpresa una star in Sudafrica, tanto da annoverare come ammiratore Steve Biko. Rodrìguez, figlio di un messicano cresciuto negli slum neri di una metropoli industriale, diventa ispiratore della lotta anti apartheid. Da qui la recherche di Stephen "Sugar" Segerman e Craig Bartholomew Strydom, i due fan, raccontata da Bendjelloul con diversi formati (inizialmente il documentario era in super8 ma per le riprese, causa limiti di budget, è stato usato anche un cellulare) e soprattutto con una energia talmente contagiosa da riuscire a rendere infinitamente emozionante una storia che ha dell'incredibile.

Mauro Gervasini - FilmTV

   Premio Oscar 2013, il documentario di Bendjelloul ci prova, e mette in fila interviste, immagini d'archivio e sequenze animate, alla disperata ricerca dell'ultima tessera del puzzle. Musica da urlo, suspense da thriller: cantava Sixto, 'Sugar man you're the answer'. E vale anche per il film.

Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano

promo

Tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, il cantautore Sixto Rodriguez scoperto in un bar di Detroit da due famosi produttori discografici, viene acclamato dalla critica per le sue melodie soul e i testi profetici, anche se il suo album d'esordio Cold Fact si rivela un flop, così come il suo secondo lavoro Coming From Reality. Caduto nell'anonimato in patria Rodriguez trova però il successo in altre parti del mondo, soprattutto in Sudafrica, dove vende più dei Beatles e dei Rolling Stones grazie alle sue canzoni che, connotate da testi sociali e politici, diventano l'inno della lotta contro l'apartheid. Premio Oscar 2013, il documentario di Bendjelloul mette in fila interviste, immagini d'archivio e sequenze animate, cercando di ricomporre il puzzle del mitico Sugar Man. Suspense da thriller, musica da urlo...