Sulle mie labbra (Sur mes levres)
Jacques Audiard - Francia 2002 - 1h 55'

da Il Giornale Nuovo (Adriano De Carlo)

      Ogni vicenda ove si tratti l'amour fou è una sfida alla tradizione, un viaggio nell'impossibile e talvolta il percorso scioglie gli animi dei protagonisti in una magica simbiosi, nella quale gli avvenimenti dipendono esclusivamente dal loro comportamento, consentendo cioè di mutare il loro destino. È quanto accade in Sulle mie labbra, straordinaria pellicola che in Francia ha vinto tre premi César, l'equivalente francese dell'Oscar, a dimostrazione che nel cinema nessuno è più bravo dei francesi. Sceneggiata magistralmente dallo stesso regista Jacques Audiardfilm successivo in archivio, figlio del grande sceneggiatore Michel Audiard, assieme a Tonino Benacquista, la pellicola gioca con sapiente souplesse su tre generi: noir, mélo e dramma psicologico, senza far torto a nessuno dei tre, anzi, miscelandoli con ritmo serrato, tratteggiando le caratteristiche dei due protagonisti con felici intuizioni, ribaltandone a volte la geometria psicologica. I due si evitano e si cercano nella logica di un gioco pericoloso quanto irrinunciabile. Alla sua seconda prova Audiard lascia il segno restando appiccicato ai suoi eroi, con uno stile da cronaca quotidiana e senza spettacolarizzare i momenti più topici, rendendoli ancor più emozionanti. Perdenti per ispirazione e combattivi per disperazione, Carla e Paul sono attratti dal loro destino, che li costringe a una connivenza senza apparenti soluzioni. La donna, né giovanissima, né attraente, affetta da sordità sordità, che supera con l'ausilio di protesi auricolari, è impiegata presso una società immobiliare, in una sorta di invisibilità. Ma sa parare i colpi e sa leggere sulle labbra del prossimo. Soffoca nella solitudine il suo desiderio di amare. Paul è un giovane detenuto in libertà vigilata che la stessa Carla assume, malgrado l'aspetto e i modi dell'uomo siano poco incoraggianti. La donna osserva ogni mossa di Paul, da cui è affascinata, come se avesse aperto lo spiraglio di una porta segreta e pericolosa. Senza che la pellicola cambi intonazione, in un crescendo di emotività, giallo e thriller si mescolano in un susseguirsi di avvenimenti sorprendenti quanto minacciosi per entrambi. Raccomandabilissimo a chiunque ami le belle sorprese, Sulle mie labbra provoca e attrae in uguale misura, grazie anche alla prestazione dei due protagonisti. Oggi Vincent Cassel, con quella faccia un po' così, non è più mister Bellucci ma un attore completo ed esprime la totale amoralità del personaggio con raffinata rudezza. Ma è Emmanuelle Davos a sostenere il peso dell'intero film. Dimessa, gli occhi grandi che osservano febbrilmente quanto la circonda, timida e aggressiva, affascinante espressione di ogni donna sconfitta, dalla natura e dalla vita, che affronta con deliziosa spudoratezza, l'ultima fermata del suo tram chiamato desiderio.

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO aprile-giugno 2006
minipersonale di Jacques Audiard

promo

Carla ha 35 anni, non è certo bella ed ha problemi d'udito. Il lavoro non la soddisfa, ma la sua esistenza è destinata a cambiare radicamente quando in ufficio arriva un collaboratore poco professionale ma "pieno di risorse". Il venticinquenne Paul, appena uscito di prigione, coinvolge Carla in un colpo, apparentemente facile, ma che si rivelerà invece carico di rischi. Un film dall'impatto sensuale che non trascura una riflessione sui generi: dal cinema sociale alla storia d'amore passando per il noir...

TORRESINO - giugno 2002