The Danish Girl
Tom Hooper - Gran Bretagna/USA 2015 - 2h

miglior attrice non protagonista (ALICIA VIKANDER)

  Pittore paesaggista della Danimarca dei primi anni del '900 Einar Wegener ha vissuto due vite, la prima con una moglie a Copenhagen, e la seconda a Parigi come Lili Elbe. Infine ha tentato la prima operazione chirurgica della storia finalizzata al cambio di sesso. Attratto dall'abbigliamento femminile dopo un gioco erotico con la moglie e sempre meno capace di smettere di vestirsi e atteggiarsi da donna, nel corso di diversi anni Einar vuole lasciare il posto a Lili, che percepisce come un'entità separata. Aiutato e supportato attraverso molte difficoltà da una moglie da cui è sempre meno attratto, Einar fugge dalla medicina del proprio tempo che lo vuole internare o dichiarare schizofrenico e si rifugia nella chirurgia sperimentale, conscio che quella che intende provare è un'operazione mai tentata prima e dai rischi immani. Per una storia di un corpo che si trasforma Hooperfilm precedente in archivio sceglie l'incorporeità; per un racconto di uno spirito intrappolato in una gabbia fisica che non riconosce come propria, sceglie di concentrarsi sul primo e trascurare la seconda. Il travaglio e la lenta presa di coscienza di Einar Wegener di voler diventare Lili Elbe, passa tutta per lo specchio dell'anima, per gli occhi e il volto di Eddie Redmayne(…) Quando l'esigenza di essere donna cresce e si fa potente, i corpi e la carne scompaiono. Paradossalmente più diventano protagonisti, cioè più la mutazione deve diventare fisica, meno si vedono e più sono i volti ad essere inquadrati, i lineamenti che si addolciscono e le espressioni che si fanno tenui, quasi virginali in un tripudio anche eccessivo di recitazione e assoli.
Si tratta di una vera e propria festa per Eddie Redmayne, attore espressionista dalle tinte forti che qui spazia e dà il proprio meglio con un non trascurabile compiacimento nell'interpretare quello che, per antonomasia, viene considerato un grande ruolo, uno di pura mimesi e mutazione. Eppure, accanto a lui, meno sotto i riflettori ma capace di guadagnare da sola l'attenzione del film sta Alicia Vikander, attrice meno nota e meno premiata di Redmayne, che con un personaggio non protagonista riesce a determinare le sorti di ogni scena. Senza pretendere il proscenio è attraverso i suoi piani d'ascolto e attraverso le molte maniere in cui rende la propria subalternità che il film vive i suoi momenti più onesti. Alla fine è lei, da una parte, il vero motore emotivo di questa storia…

Gabriele Niola - mymovies

  Un melodramma sensibile su una coppia di certo unica, ma legata da un sentimento profondo, in cui una donna fa da guida all'amato nella scoperta della sua vera identità sessuale. Le immagini sono composte come dipinti: studiate con cura e fotografate nei colori di cittadine e di cieli tipicamente nordici. Ne deriva un effetto elegantemente artificioso, tale da distanziare lo spettatore dalla drammatica vicenda, ma Eddie Redmayne entra in parte con una bravura tale che potrebbe costare a DiCaprio l'ennesima delusione agli Oscar…

Roberto Nepoti - La Repubblica



promo

Ispirato alla vera storia del pittore danese Einar Wegener e di sua moglie Gerda, di origine californiana e anche lei pittrice. In un freddo pomeriggio, mentre entrambi stanno dipingendo nel loro studio, Gerda chiede al marito di fare da modello indossando calze e scarpe da donna. "Certo", risponde lui. "Qualsiasi cosa". Ha inizio così una delle storie d'amore più appassionanti e insolite del XX secolo, che vedrà Wegener cambiare sesso e diventare "Lili Elbe"... Una parabola sublime e struggente come una fiaba dei nostri tempi, tra magnifici panorami e splendidi costumi d'epoca. E se Eddie Redmayne ripropone un’altra straordinaria interpretazione dopo La teoria del tutto, l’oscar stavolta va, meritatissimo, a Alicia Vikander.

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LUX - marzo 2016

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