Una top model nel mio letto (La Doublure)
Francis Veber - Francia 2006 - 1h 25'

da La Repubblica (Roberto Nepoti)

        Il milionario Lavasseur è sorpreso da un paparazzo in compagnia dell'amante top model. Risoluto a non divorziare, s'inventa un trucco inverosimile: pagherà la bella perché viva assieme a un poveraccio, tale Pignon, onde dissipare i sospetti della legittima. Pignon è un nome di marca che (da Les compères-Noi siamo tuo padre a La cena dei cretini) traversa le commedie di Francis Veber col suo carico d'inettitudine e goffaggine cronica. In Una top model nel mio letto, però, la tipologia del personaggio cambia sensibilmente: anziché provocare le situazioni comiche, l'ometto le subisce. Così, il film prende un andamento in condominio tra la farsa a sfondo sociale (i rapporti di seduzione, quelli di potere-denaro...) e la commedia sentimentale di strana-coppia, dove un binomio sessualmente assortito viene a sostituire quelli maschili dei precedenti "buddymovies" di Veber. Il quale, ancora una volta, riesce a portare a casa il risultato. Certo, gli spunti di satira di costume sono appena accennati; in compenso, Veber blinda la commedia degli equivoci, facendo delle gag meccanismi di precisione e imprimendo alle situazioni il ritmo giusto, quello che permette di "spremerle" traendone il massimo di divertimento. E se, stavolta, i personaggi principali sono affidati a nomi meno noti (Gad Elmaleh e Alice Taglioni, dalle gambe vertiginose), il regista francese non si nega il lusso di ruoli di contorno affidati ad attori come Daniel Auteuil e Kristin Scott Thomas.

da Il Giornale (Adriano De Carlo)

        L'abile regista Francis Veber ha costruito film dopo film il personaggio/feticcio di François Pignon, così come Truffaut si trascinava appresso, con ben altro spessore, quello di Antoine Doinel. Al suo primo apparire, con Veber solo sceneggiatore, in Il rompiballe, Pignon rivelava la sua natura pusillanime e la sua goffaggine, in breve: un rompiscatole. Il suo apice lo ha raggiunto nel gettonatissimo La cena dei cretini, con il compianto Jacques Villeret che era davvero monumentale in quel ruolo.
In seguito il personaggio rientrava in una «normalità» che evitava la reiterazione di un meccanismo ormai consunto. Toccava a Daniel Auteuil in
L'apparenza inganna e oggi a Gad Elmaleh in
Una top model nel mio letto modificarne la natura perdente, divenendo di fatto un antieroe. Persa la natura comica del personaggio, Veber affida il compito di far ridere alla vicenda stessa, ai siparietti, agli interpreti di contorno, come accade in Una top model nel mio letto, che mostra Pignon (Gad Elmaleh) come un modesto parcheggiatore d'auto che viene ingaggiato dal miliardario Levasseur (Daniel Auteuil) per fingere di essere il compagno della sua amante Elena (Alice Taglioni), una top model, allo scopo di depistare i sospetti della moglie Christine (Kristin Scott Thomas), che detiene il 60 per cento delle azioni della società capitanata da Levasseur.
Appaiono numerosi personaggi, coloriti come si conviene, come quello del medico che si fa visitare dai pazienti e che Michel Aumont, altro attore caro a Veber, colorisce con ineffabile cinismo. Situazioni prevedibili acquistano qualità attraverso soluzioni comiche talvolta irresistibili e gli interpreti, tutti, stanno al gioco aiutati in questo dalla speditezza tipica dello stile di Veber, un'ora e mezza secca, cosa rara in tempi di dilatazione narrativa, di cui è preda, per esempio, la «comedy» americana. Non un capolavoro, ma un prodotto di intrattenimento efficace, professionale, che insegna che le vie della comicità risiedono specialmente nelle sottrazioni.


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Il milionario Lavasseur è sorpreso da un paparazzo in compagnia dell'amante top model. Per scampare ad un divorzio che lo metterebbe sul lastrico si inventa una storia secondo cui la modella sarebbe fidanzata con un altro uomo finito per caso nell'immagine che lo inchioda. Per rendere credibile la sua assurda spiegazione è costretto a spedire l'amante a vivere con l'uomo della foto che è un onesto e giovane posteggiatore... Le commedie di Francis Veber (La cena dei cretini) giocano da sempre su un carico d'inettitudine e su una goffaggine cronica. Stavolta gli spunti di satira di costume sono appena accennati; in compenso, Veber blinda la commedia degli equivoci, facendo delle gag meccanismi di precisione e imprimendo alle situazioni il ritmo giusto, traendone il massimo di divertimento.

TORRESINO - giugno 2006
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