L'ultimo cinema del mondo (El viento se llevó lo que)
Alejandro Agresti - Argentina 1998 - 1h 35'

da La Repubblica (Roberto Nepoti)

     Vincitore di premi in diversi festival internazionali, L'ultimo cinema del mondo di Alejandro Agresti film successivo in archivio è un film poetico e surreale che a tratti evoca la grande letteratura latino-americana: da Borges a Márquez. Tassista a Buenos Aires, la giovane Soledad (Vera Fogwill) pianta tutto, ruba il taxi al principale e viaggia fino in Patagonia. Un incidente la obbliga a fermarsi in un villaggio sperduto, dove l'unica forma d'intrattenimento è rappresentata dai film che si vedono nell'ultimo cinema del mondo. Salvo che le pellicole, già proiettate infinite volte, sono così massacrate e piene di tagli da rendere ormai incomprensibili le storie. L'effetto dell'esposizione ai fotogrammi è la perdita delle facoltà logiche degli abitanti. Il giovane critico cinematografico del paese, Pedro, è dislessico: il che non impedisce a Soledad di innamorarsene e di sposarlo. In una notte di temporale, si materializza l'idolo del villaggio, Edgar Wexley (Jean Rochefort), eroe di tante pellicole in bianco e nero che per gli abitanti sono l'equivalente della vita vera. Ma è imminente l'arrivo di un altro ospite inatteso: la tv. Soledad se ne va assieme a Pedro, perché "un villaggio con la televisione è uguale a tutti gli altri villaggi". L'argentino Agresti mette in scena un piccolo elogio della follia con tocco lieve e ispirato. I paesani sono pazzi e fuori dalla realtà ma felici. L'auspicio finale è che il cinema continui a vivere.

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO febbraio-aprile 2005
minipersonale ALEJANDO AGRESTI