Dopo
sei anni di ricerche,
L'uomo del grano,
film 35 mm di Giancarlo Baudena, segue, sempre dello stesso regista, per
il grande schermo, il documentario
Nazareno Strampelli e il Grano. Segreti di una
storia millenaria, un'opera che aveva già
trasmesso un messaggio umano e scientifico, antropologico e storico,
originale per il suo stile e per la sua profonda poesia..
Così prende corpo la storia di un personaggio che in molti vorrebbero
addirittura santo. Infatti, grazie alle sue ibridazioni, ottenne varietà
di grano che ancora oggi si coltivano in tutto il mondo, dall'Europa alle
Americhe, all'Asia e infine all'Africa. Secondo i moderni genetisti almeno
2/3 della popolazione (oltre 4 miliardi e mezzo di persone) del pianeta si
ciba di farina proveniente, direttamente o indirettamente, dai grani di
Strampelli.
Personaggio straordinario che dedicò la sua intera vita alla ricerca
genetica fornendo, quindi, all'umanità intera un indispensabile contributo
per i bisogni alimentari.
Attraverso
le immagini che il film dipana partendo da Crispiero di Casteraimondo, in
provincia di Macerata, si penetra nell'animo dell'Uomo Strampelli
mettendone in evidenza le grandi qualità umane e spirituali di un uomo
destinato a lasciare un segno indelebile nella Storia dell'Agricoltura e,
più in particolare, della Cerealicoltura mondiale. Una ricostruzione di un
periodo nazionale a cavallo dalla metà dell'800 fino ai giorni nostri che
consente di ripercorrere le vicende, per molti sconosciute, di
un'avventura granaria unica nel suo genere. Dopo le immagini dell'infanzia
del giovane Nazareno, gli studi presso l'Università di Pisa e le nozze con
la principessa Carlotta Parisani, la vita di Strampelli si delinea
chiaramente: sarà lo scienziato per antonomasia delle moderna genetica
cerealicola.
Le molteplici varietà di grano che Strampelli lasciò in eredità alla
scienza agraria si dimostrarono altamente più produttive, grazie alla loro
resistenza alle malattie e alla capacità di adattamento a diverse
latitudini e longitudini.
Il film storico in costume ha impegnato 66 attori italiani e 7 attori
argentini (tra professionisti e tratti dalla strada). I luoghi delle
riprese sono fedeli alla storia. Infatti da Crispiero, si passa a
Camerino, Pisa, Rieti, Roma, Argentina proprio dove Nazareno Strampelli ha
vissuto la sua esaltante vita.
Giancarlo Baudena, con una sensibilità di regista-contadino, ha saputo
ricreare una figura di Strampelli fedele all'originale, tanto da
riscuotere lusinghieri riconoscimenti dai discendenti che guidati da
Carlotta Troini hanno legittimato l'operazione. Due però sono le località
che più d'ogni altra hanno diritto di ritenere Strampelli un loro
benemerito cittadino: Crispiero di Casteloraimondo per avergli dato i
natali e Rieti per avergli consentito di dare sfogo alla sua qualità di
scienziato agrario.
Oggi, Nazareno Strampelli, morto nel 1942, è sepolto a Rieti mentre a
Crispiero esiste ancora la sede della Società di Mutuo Soccorso fondata
dalla scienziato quando era ancora un giovane studente universitario. |