La vita è facile ad occhi chiusi (Vivir es fácil con los ojos cerrados)
David Trueba
- Spagna 2013 - 1h 48


    1966. Antonio insegna inglese in una scuola retta da religiosi. Per favorire il loro apprendimento (e anche perché è un fan dei Beatles) utilizza le canzoni dei Fab Four per invogliarli a tradurre. Quando viene a sapere che John Lennon si trova in Almeria per girare un film decide di cercare di incontrarlo perché le canzoni che ha registrato da Radio Lussemburgo hanno dei versi che gli suscitano delle perplessità. John sarà in grado di dirgli se ha commesso errori nelle traduzioni. Lungo la strada il professore incontra due giovani autostoppisti. Prima si imbatte in Belen, una ragazza incinta che è scappata dall'istituto in cui era stata rinchiusa e poi in Juanjo, un sedicenne che si è allontanato dall'abitazione in cui vive con i genitori e con cinque fratelli perché non sopporta più la rigidità educativa del padre poliziotto. Sarà insieme a loro che il professor Antonio cercherà di coronare il suo sogno.
Per questo film che ha collezionato ben 6 Premi Goya (che costituiscono l'equivalente iberico dei David di Donatello), David Trueba, che all'epoca non era ancora nato, si è ispirato alla storia vera del professore di inglese Juan Carrión che incontrò John Lennon sul set del film di Richard Lester Come ho vinto la guerra e al quale chiese chiarimenti sui testi delle canzoni. Dopo quell'incontro (e forse grazie ad esso) gli LP realizzati dai Beatles riportarono sempre i testi delle canzoni. Trueba, grazie anche alle ottime prestazioni dei suoi interpreti ricostruisce con grande tenerezza quella situazione mostrando tre solitudini di età diversa che sono alla ricerca non solo di John Lennon ma anche (e soprattutto del senso della loro esistenza). Un'esistenza che è costretta a tentare di tracciare nuove strade sotto la cappa soffocante del franchismo.
Perché il verso che apre "Strawberry Fields Forever" ('Life is easy with eyes closed') rappresenta perfettamente la condizione esistenziale in cui la dittatura aveva costretto gli spagnoli. Era molto meglio non vedere (o, peggio ancora, fingere di non vedere) gli schiaffi dati agli allievi a scuola o le cariche della polizia al minimo tentativo di manifestazione popolare, fare cioè quello che avevano dovuto fare anche i venerati Beatles quando avevano suonato dinanzi al Caudillo Francisco Franco. Senza mai perdere il senso della misura, senza mai gridare ma con un solido senso della dignità e con una semplicità che ne connota le azioni, il professor Antonio offre una lezione di civismo e di civiltà ai due ragazzi non limitandosi però solo ad insegnare ma anche offrendogli la sua disponibilità all'ascolto. Rivelandogli solo alla fine il segreto di quale sia il soprannome che i suoi allievi hanno affibbiato a un docente che ha insegnato loro che qualche volta nella vita è necessario chiedere "Help!".

Giancarlo Zappoli - mymovies.it


promo

Spagna 1966: la storia vera di un insegnante di inglese che prende la macchina e va a sud per incontrare il suo idolo John Lennon che sta girando lì un film di Richard Lester. Al viaggio prenderanno parte anche due ragazzini in fuga dalle proprie famiglie, che il professore incrocia sulla sua strada. L'incontro diventa un obiettivo di vita e di amicizia... Il protagonismo dei piccoli destini sullo sfondo di grandi eventi: il franchismo ancora incombente, la promessa di un mondo più libero evocata dai fbafour. Tenerezza, umorismo e un pizzico di malinconia in un film che estrae con molto garbo piccoli frammenti di verità dagli anni meno luminosi della Spagna. Un po' scolastico forse, ma di straordinaria simpatia.