VENEZIA '89
Il "guinness" della Mostra
 

  
  • Le immagini di maggior forza figurativa sono uscite dalla 'cucina' di Greenway. The Cook, the Thief, His Wife and Her Lover, tra cinemascope e suono stereofonico, è da vedersi solo in sale a cinque stelle.
  • Come personaggio maschile piu' significativo va segnalato Wendell B. Harris, regista ed interprete di Chamaleon Street, una presenza 'ingombrante', soprattutto per la sconcertante versatilità del suo personaggio, cameleontico esempio di genio e sregolatezza made in USA.
  • Il giurato più 'sofferente' sembra sia stato Pupi Avati: da una parte perchè molto preso dal ruolo, dall'altro per non essere stato in concorso proprio questa volta che il suo Storia di ragazzi e di ragazze aveva tutte le carte in regola e la concorrenza non era certo irresistibile
  • La presenza femminile più graziosa? Anne Gautier, interprete di Difficile essere un dio. Nessuno l'ha badata in conferenza stampa eppure, una volta tanto, il personaggio risultava più "interessante" dal vivo che sullo schermo
  • Il massimo evento veneziano resta in ogni caso Il decalogo di Krzysztof Kieslowski. Oltre dieci ore di cinema popolare ed intimista: dieci comandamenti 'antichi' per altrettanti racconti morali indimenticabili per umanità e coerenza
  • Il film meno apprezzato è risultato senza dubbio il greco Mi ami?, per qualche abbonato addiritura pornografico, certo fuori luogo in una Mostra che si vuole riconfigurarsi come Mostra d'Arte Cinematografica
  • L'assenza più rilevante alla Biennale del Cinema resta, da sempre, quella delle sue attività permanenti. Anche quest'anno abbiamo dovuto accontentarci di un tempestivo comunicato stampa redatto dalla commissione degli esperti: un ennesimo bilancio preventivo mentre "il popolo culturale" attende notizie concrete sui risultati raggiunti
  • La frase più sconcertante? Appartiene a Scene di lotta di classe a Beverly Hills dell'americano Paul Bartel; uno dei protagonisti, Juan, mentre l'amico Frank si accinge a sodomizzarlo, sentenzia con il sorriso sulle labbra: "nella vita certa volte si devono fare delle cose strane"...
  • La segnalazione per il colpo di scena più ovvio va al premio assegnato dalla giuria alla migliore interpretazione maschile (Coppa Volpi): l'ex aequo tra Mastroianni e Troisi (Che ora è?) è la logica consolazione per la tiepida partecipazione del cinema italiano
  • Il merito per le emozioni più sincere va infine a Dead Poets Society, in italiano L'attimo fuggente: un Robin Williams simpatico e calibrato, per un Peter Weir davvero in gran forma


e.l. Il Mattino di Padova 16/98/89

LEONE D'ORO:
Beiging chensgshi (Città dolente) di Hou Hsiao-Hsien