Inception
Christopher Nolan - USA/Gran Bretagna 2010 - 2h 22'

miglior fotografia (WALLY PFISTER)
miglior effetti speciali (CHRIS CORBOULD, ANDREW LOCKLEY, PETE BEBB E PAUL J. FRANKLIN)
miglior sonoro (LORA HIRSCHBERG, GARY RIZZO E ED NOVICK)
miglior montaggio sonoro (RICHARD KING)

    Di fronte ad un film come Inception il mestiere del critico rischia di configurarsi come quello di un decodificatore di una materia filmica difficile da manipolare. Complicato e frastornante il film di Christopher Nolan parte da un presupposto squisitamente cinematografico: sullo schermo la rappresentazione del reale e del fantastico hanno la stessa valenza, la stessa forza e la stessa precarietà figurativa. Inception osa di più e si (ci) tuffa a corpo morto nell’ambiguità percettiva del sogno, nei meandri immaginifici dell’inconscio. Il tessuto narrativo è ovviamente sopra le righe, ma anche qui Nolan (Memento, Il cavaliere oscuro) non si ferma ad un percorso psicofantascientifico introspettivo (da Freud a Kubrick), ma deborda in un adrenalinico thriller visionario, saturo di tensione. Il filo di Arianna del racconto parte da un assunto semplice e assurdo: l’esistenza di un manipolo di hacker del subconscio che sa entrare nei sogni altrui e diventarne partecipe, amalgamando le proprie percezioni in un flusso onirico condiviso. Lo scopo? Rubare informazioni e segreti, ma non solo: riuscire ad innestare un'idea recondita che posso arrivare a modificare le azioni del conscio (nello specifico instillare in un giovane erede industriale l’intenzione di frammentare il potere aziendale paterno). La complessità del progetto necessità di più pedine che interagiscono nella costruzione di un puzzle labirintico che stratifichi un sogno nel sogno di un sogno… Dom Cobb (Leonardo Dicaprio), abile scassinatore del subconscio altrui (ma sofferto protagonista del proprio), ha al suo fianco Ariane (Ellen Page-Juno), l’architetto creatore di mondi immaginari, Saito, il committente dell’impresa di sabotaggio industriale, Yusuf, il chimico capace di creare un passpartout farmacologico per le frontiere del sonno, Eames, il falsario in grado di riconfigurare ogni spazio onirico alle esigenze della missione e Arthur (Joseph Gordon–Levitt), indispensabile coordinatore del lavoro di squadra. I sei dovranno avventurarsi in un livello plurimo di universi onirici non dimenticando che nel passaggio dalla realtà al sogno il tempo si dilata (e più livelli moltiplicano la dilatazione) e che le scorciatoie per un sonno artificiale (le droghe preparate da Yusuf abbinate agli strani marchingegni narcotizzanti azionati da Arthur) comportano alti rischi di “instabilità” psicofisica per cui i traumi subiti nel sogno possono avere effetti devastanti per un (non) ritorno alla realtà…
Ecco allora che
Inception esplode sullo schermo con la forza dell’action movie quando le fantasie dell’inconscio concretizzano gli incubi e le tensioni dei dormienti, galleggia in una stagnazione irreale quando il rallenty raccorda le avvolgenti spirali narrative che si dipanano di sogno in sogno, si arrovella in un tormentato incubo romantico allorché nell’intarsio dei sogni prende corpo la presenza di Mal (Marion Cotillard), la moglie defunta di Dom. Sì perché il fascino intrinseco di Inception nasce soprattutto dall’implosione interna che la vicenda personale di Cobb “innesta” nel turbinio di immagini ed emozioni con cui la regia visiva di Nolan e quella sonora di Zimmer orchestrano il tutto.

Se, nello sguardo, restano memorabili le fantasticherie scenografiche con cui il paesaggio parigino si accortoccia su se stesso, i corridoi senza fine ove i personaggi volteggiano in un estraniante vuoto di gravita, è il magma nostalgico che fuoriesce dalla tragica vicenda sentimentale di Mal e Dom che sa dare calore e senso alla fascinazione schermica di Inception. Borges, Esher,  film precedente in archivio Resnais… le citazioni abbondano, ma ogni intellettualismo si stempera nelle note languide di Je ne regrette rien.

ezio leoni - La Difesa del Popolo  10 ottobre 2010


cineforum ANTONIANUM/The Last Tycoon 2010-2011