aprile-maggio-giugno
luglio 2008

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 23
Reg.1757 (PD 20/08/01)

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    Il suo indomabile cuore, forte come una roccia, alla fine ha dovuto arrendersi: Carlo De Pirro, compositore, docente e critico musicale padovano, è morto ieri in ospedale stroncato da una malattia inesorabile. Combattuta con sfrontata compostezza, quasi con distacco. Lascia la moglie Ida Fortini e la figlia dodicenne Elettra, la sua discepola prediletta, in scena con il papà fin da tenerissima età. I funerali si terranno nella chiesa di San Giorgio a Due Carrare, seguiti nell’abitazione di Pontemanco da un incontro per ricordare Carlo con la proiezione di alcune riprese delle sue opere.
Nato ad Adria nel 1956, padre toscano e madre emiliana, durante l’infanzia visse tra Napoli e la Liguria, per poi stabilirsi ragazzino qui a Padova, sua città d’adozione. Al conservatorio Pollini ha studiato con Wolfango Dalla Vecchia, diplomandosi in Composizione e perfezionandosi poi con Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino. A sua volta ha dedicato molti anni all’insegnamento come docente di Armonia e Contrappunto al conservatorio “Venezze” di Rovigo e al giornalismo come critico musicale. Innumerevoli le sue conferenze: Biennale veneziana, Accademia Sibelius a Helsinki, Accademia Olimpica a Vicenza, Università di Padova, Torino, Venezia e molte altre istituzioni culturali e concertistiche.
Da ricordare in particolare i suoi lavori su musica e computer, importante la collaborazione con Alvise Vidolin e il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università padovana. Nel 2003 è stato tra i fondatori del “Comitato per l’auditorium”, e come suo rappresentante ha fatto parte della commissione giudicatrice dei progetti ammessi al concorso indetto dal Comune. Già ferocemente provato dalla malattia aveva ripreso le idee del “comitato” per organizzare una decina di giorni fa una manifestazione di protesta contro le polemiche che stanno paurosamente ritardando la realizzazione del progetto vincitore e contro l’indifferenza dei musicisti padovani.
Le sue composizioni sono state commissionate dalla Biennale di Musica di Venezia ed eseguite in Italia e all’estero (tra tutte ci piace ricordare “Auretta assai gentil” per violino e piano forte alla Carnegie Hall di New York nel 2003), trasmesse da Radio3 e Radio Franco, incise dalla Edipan di Roma e dalla Fonit Cetra e pubblicate da Ricordi. Tra i suoi lavori vogliamo segnalare per la Biennale Musica “Nove finali” nel ‘95, “L’angelo e l’aura” con libretto del fido Andrea Vivarelli al Malibran e “Messaggeri e messaggini” all’ Arsenale nel 2005. E ancora “Caos dolce caos” (debutto per Operagiovani al Teatro Sociale di Rovigo) nel 2001 e le “Sette stazioni di luce” per flauto del 2003.
Singolarissima e anticonformista la collaborazione con i Solisti Veneti: De Pirro, da sempre pronto ad abbattere i confini tra classica e contemporanea, ha composto per Claudio Scimone e la sua orchestra il concerto cangiante “Di luce e di vento” nel 2004, “Come sono suono” per cornista a rotelle e tromba di scorta nel 2006 e “La notte, la danza, il dono” nel 2007, suonata per il tradizionale concerto di Natale ai Servi. Per la “Giornata dell'arte" dello scorso anno ha presentato in Salone “Il tempo sospeso” per disklavier e nastro magnetico. Alla sua passione per il piano forte comandato dal computer, protagonista anche di un con Certo eseguito al Piccolo Teatro sempre nel 2007, affiancava quella per le più curiose macchine sonore (memorabile ili flipper “Anche tu musicista con 500 lire”) e i carillon: indimenticabile quello creato con lamine di metallo, seghe circolari e vetri di Murano per l'installazione sonora all'Expo 2002 in Svizzera, che ha poi trovato casa nel parco di Pinocchio a Collodi. Perché per Carlo la musica contemporanea voleva dire anche divertimento, gioco, sberleffo, poesia. Non per pochissimi, selezionati intenditori, ma per tutti.

Caterina Cisotto - Il Gazzettino (28 maggio 2008)