agosto-settembre
ottobre 2008

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 24
Reg.1757 (PD 20/08/01)

pag. 4

 

Che cos'è l'Internationale Spieltage Spiel? La rivista tedesca SpielBox organizza ogni anno nell'ultimo weekend di ottobre un meeting internazionale di 4 giorni dedicato ai board games (giochi da tavolo/di società), chiamata per brevità Essen Spiel dalla città in cui si tiene. È difficile spiegare a un italiano o ad un pubblico di italiani quel che rappresenti una convention dedicata ai giochi da tavolo e ancor più cercare di comunicare l'esperienza straordinaria e sconvolgente rappresentata dalla Essen Spiel 2008. Poiché però è proprio questo lo scopo che qui ci prefiggiamo cominciamo dalla definizione di gioco da tavolo, concetto poco chiaro a molti nostri compatrioti.

   Cos'è un "gioco da tavolo"? Monopoli, Risiko e Scarabeo costituiscono per la maggior parte degli adulti (ma perfino dei ragazzi) italiani la risposta a tale domanda. Questa veduta limitata è da attribuirsi in egual misura alla scarsità delle pubblicazioni in tal senso in area (e soprattutto in lingua) italica e all'interesse minimo del pubblico (due fenomeni che sono ovviamente causa e conseguenza l'uno dell'altro). In realtà questi tre titoli, pur considerati con la bonarietà che si deve ai pionieri di un genere, sono da tempo fuori dal circuito di chi ha fatto del gioco da tavolo una passione culturalmente matura, guidata da gusti personali e da mode in continua evoluzione, come avviene per la letteratura o il cinema.
Con
gioco da tavolo (o board game con un più adatto termine internazionale) si definisce una vastissima gamma di prodotti delimitati solo da tre caratteristiche: avere scopo ludico (non sempre competitivo), prevedere necessariamente interazione con altre persone (diversamente, ad esempio, da altre forme di intrattenimento quali il cinema o i videogiochi) ed avere una componente materiale (carte, tabellone, dadi…, diversamente da videogiochi o giochi di ruolo).
Per dare un'idea della vastissima varietà nel campo si pensi che ad Essen abbiamo visto un gioco da 0,95 € contenuto in una scatola di 5x3 cm ma anche giochi con dimensioni 120x45 cm e con prezzi superiori ai 100 €...
Chi gioca ai giochi da tavolo? La domanda in apparenza pleonastica è in realtà di complicata risposta. In Europa, ma soprattutto in Germania, il gioco da tavolo è una esperienza ricreativa e intellettiva rivolta in primo luogo agli adulti. Nella convention di Essen l'età media supera senza dubbio i 30 anni, anche tenendo conto delle poche centinaia di bambini (su diverse decine di migliaia di visitatori ogni giorno) che si affollano negli scarsi stand a loro dedicati. Si raccoglie in queste occasioni una impressione estremamente positiva sul pubblico dei gamers: titoli di studio spesso elevati, padronanza omni-diffusa della lingua inglese, propensione allo scambio culturale ma soprattutto desiderio di sfide intellettuali. In particolare nell'ultimo decennio, infatti, il panorama dei giochi da tavolo ha proposto prodotti sempre più complessi in termini di:

 Temi: in questi ultimi due anni l'Europa e gli Stati Uniti si sono ad esempio rivolti con sempre maggiore insistenza al panorama dell'antica Roma, cui sono stati dedicati diversi titoli tra cui ricordiamo qui Tribun di Karl-Heinz Schmiel (premiato l'anno scorso come Spiel der Jahre e che propone quest'anno una nuova e suggestiva espansione) e Sylla di Dominique Erhard (una delle star della convention 2008), entrambi con carte, personaggi e ambienti con nomi in latino e con brevi profili storici degli elementi evocati.

Un'espansione di un gioco da tavolo è costituita da una serie di elementi e di regole che si integrano col gioco base rendendolo più sviluppato ma senza costituire un gioco alternativo. Non costituisce quindi una diversa edizione dello stesso gioco ma un upgrade non fruibile senza il possesso del gioco base.

 Componenti: ci sono esempi di partite con più di 1800 tra carte, pedine, segnalini, gettoni utilizzati (per fare un paragone, Risiko utilizza tra i 100 e i 300 pezzi in totale tra carte e i tipici carri armati) con problemi anche materiali di spazi di gioco domestici.

 Durata: una partita tra “principianti” di alcuni dei titoli di punta può durare tranquillamente più di 4 ore e solo la maggiore elasticità e confidenza dei gamers esperti riduce il tempo di gioco ad un paio d'ore (decisamente più realizzabile e divertente).

 Regole: non solo le dimensioni dei manuali superano spesso le 25 pagine (formato A4, più di molte istruzioni di prodotti tecnologici) e talvolta le 50, ma la complessità è tale che chi non abbia dimestichezza con un'esperienza ludica “seria” può trovare alcuni dei titoli più complessi assolutamente inavvicinabili senza una guida “umana”.

Tutto ciò, come è facilmente intuibile, fa sì che alle convention ci si trovi in un ambiente estremamente stimolante, dove ognuno, che sia gestore di uno stand o semplice spettatore, è ansioso di aiutare l'altro a cogliere quanto più possibile del gioco di cui si parla o che si gioca.

La convention di Essen

Essen rappresenta il non plus ultra dell'industria internazionale del gioco: con 44100 mq di esposizione e circa 140000 spettatori in 4 giorni, è una esperienza di altissimo interesse, che non per niente si tiene da anni ad Essen, città della Cultura per il 2010 e ricca di attività museali, letterarie e musicali. Nei suoi ampi capannoni (di cui alcuni separati dedicati a fumetti, giochi di ruolo, giochi di carte collezionabili e miniature) si alternano stand di presentazioni di giochi (di ditte famose anche in Italia come la Ravensburger o la Kosmos ma anche dei giganti americani come la Fantasy Flight Games o la Phalanx Games).

Ce n'è per tutti i gusti, da grandi prodotti di massa a nicchie per clienti danarosi, come il nuovo White Elephant di Czarnè, gioco di logica (nessun elemento casuale) in legno e metallo, di raffinata fattura ma dal costo non molto accessibile di 129 €.
Molto interessante è anche il rapporto del pubblico con i designer dei giochi, famosi (a ragione) quanto le loro opere, come succede con i registi dei film e gli autori dei libri. Riconosciuti a vista, alcuni (primus inter pares
Reiner Knizia) sono delle vere star, ma non mancano mai di fermarsi a chiacchierare con i loro internazionali fan.
L'edizione 2008 ha visto molte importanti novità tra cui citiamo alcuni titoli (con scelta assolutamente personale). Ulteriori informazioni sono facilmente reperibili sui siti dei produttori o con semplici ricerche in Google.

Un'espansione (Im Wandel der Jahreszeiten) di Agricola di Uwe Rosenberg per Lookout Games, vincitore dello Deutscher Spiele Preis 2008: tema “povero” (ogni giocatore è un agricoltore con una moglie e un podere!) ma strategie complesse. Grafica forse un po' troppo sacrificata, come spesso accade ai giochi di area tedesca.

Im Schutze der Burg di Inka e Markus Brand per The Game Master, disponibile anche in Inglese, Olandese e Francese, di altissima qualità grafica, privo di componenti casuali, permette ai giocatori di cimentarsi nel diventare il miglior costruttore nel cantiere del castello, scegliendo le proprie carte saggiamente e cercando di indovinare quali saranno giocate dagli altri, sempre con un occhio alla propria scorta di materiali da costruzione, al proprio oro e, per vincere, ai punti vittoria.

Touch of Evil di Jason Hill per Flying Frog Productions, gioco competitivo oppure no! Infatti i giocatori possono scegliere di giocare uno contro l'altro o affrontare il gioco (meccanismo sulle prime impensabile ma ormai diffuso in numerosi titoli, realizzato attraverso carte pescate ogni turno) in una ambientazione horror che spazia da Dracula a Il mistero di Sleepy Hollow. Piacevole sorpresa per gli acquirenti è stata il trovare nella scatola anche un cd con musiche a tema realizzate appositamente dall'artista statunitense Mary Beth Magallanes per fornire un sottofondo musicale alle sessioni di gioco tra amici.

Jamaica di Bruno Cathala, Malcom Braff e Sébastien Pauchon per Pro Ludo, gioco veloce, leggero e divertente in cui fino a 6 pirati si affrontano in una gara attorno all'isola con arrivo a Port Royal, raccogliendo oro e cibo e cannoneggiandosi, assaltandosi e superandosi nel tentativo di diventare il miglior pirata. Il gioco consiste nello scegliere ogni turno la carta più adatta tra le tre pescate facendo i conti con le scelte del Capitano di turno, che tira i dadi...

In definitiva, l'esperienza è unica al mondo (come detto Essen Spiel non ha eguali per dimensioni e importanza, nemmeno oltre oceano) e assolutamente piacevole, sia per i prodotti in sé (alcuni unici, altri con componenti promozionali esclusive, altri ancora semplicemente in grande sconto), ma prima di tutto per l'inebriante atmosfera di condivisione e divertimento intelligente, cosa che l'Italia della tv commerciale, dei videogiochi in ogni casa (e cellulare) e dei libri sempre meno letti fornisce sempre più di rado.

Giacomo Leoni e Anna Santucci