Batman Begins
Christopher Nolan - USA 2005 - 2h 17'


sito ufficiale

da Film Tv (Emanuela Martini)

     Un bambino gioca nel parco di un palazzo. Cade in un pozzo, riapre gli occhi, sente un fruscio, e dall'oscurità senza fondo centinaia di pipistrelli volano verso di lui. «Di che cosa hai paura, signor Wayne?». Quella paura mai superata, dominata e rilanciata contro gli avversari, diventerà l'arma più forte del giovane miliardario Bruce Wayne, in arte Batman, il giustiziere misterioso che vuole ripulire Gotham City dalla corruzione. Creato nel 1939 da Bob Kane, Batman non ha mai esaurito il suo fascino oscuro e "umano" (non è un supereroe, ma semplicemente un uomo che si è esercitato) e ha continuato a popolare comics, serie B, telefilm, e gli incubi del genio film precedente in archivio Tim Burton, che nel 1992 portò in superficie tutto il lutto e le nevrosi che oscuravano i fumetti, alleggeriti dalle precedenti versioni più "infantili". Dimenticare Joel Schumacher (che fece due sequel piatti negli anni '90) e ripartire da Burton; difficile, anche perché Burton puntava sull'anima dei "mostri" (Pinguino e Catwoman) - non un'operazione popolarissima nell'America post-11 settembre. Christopher Nolan film successivo in archivio, che è un giovane autore intelligente e tecnicamente fin troppo bravo (Memento, Insomnia), fa un'operazione all'incontrario, torna alle origini, riempie i vuoti, ci racconta come Bruce è diventato Batman, conducendo l'eroe a un passo dalla sua mostruosità. Batman è un dropout, un bambino al quale hanno ammazzato i genitori, un giovanotto che è andato in giro per il mondo come un povero per stordirsi alla visione della miseria e della violenza, un giusto in un mondo di ingiusti, inevitabilmente un solitario. Quello che in Batman Begins sembra un lungo incipit (tutta la prima parte, la più bella, che mescola i traumi e i rimpianti dell'infanzia e lo stordimento e l'iniziazione della giovinezza) è in realtà il cuore di tenebra del film, dove alcuni momenti di paura (il pozzo con i pipistrelli), di commozione (la tenerezza compassata del maggiordomo Alfred), di premonizione (il Mefistofele all'Opera con i genitori) si saldano con la fantasmagorica durezza dell'addestramento ninja al quale Bruce viene sottoposto da Ducard, con la discesa in fondo alla propria anima. Nasce così una maschera, sulla quale Bruce apporrà un'altra maschera: è la formazione dell'io adulto, al quale Bruce sovrapporrà la regola insegnatagli da Ducard: «La teatralità e l'inganno sono strumenti potenti». Il resto è Batman, con il divertimento dei "gadget" (come nascono la batmobile, la batcaverna, il batcostume), dei laconici "angeli custodi" (Michael Caine-Alfred, Morgan Freeman-Lucius, Gary Oldman-Gordon -tre grandi) e dei "cattivi" (su tutti, l'inquietante, androgino Cillian Murphy-Crane), la qualità pirotecnica degli inseguimenti, la pioggia nera che cade su Gotham City. Ma, inquieta, quella domanda resta nell'aria: «Di che cosa hai paura, signor Wayne?».

da La Repubblica (Roberto Nepoti)

    Ogni volta che una nuova puntata di una saga di successo approda sugli schermi, c'informano immancabilmente che è più dark delle precedenti. Per Batman Begins non era compito facile, dopo le due favole nere sull'Uomo-pipistrello dirette da Tim Burton; eppure Chistopher Nolan, raccogliendo il testimone della serie, c'è quasi riuscito. Il miliardario Bruce Wayne, futuro Batman (il costume lo indossa solo dopo la metà del film), ha due ossessioni: la fobia dei pipistrelli e i sensi di colpa per la morte dei genitori, uccisi davanti a suoi occhi. In piena deriva esistenziale incontra Ducard (Liam Neeson del solito ruolo paterno, ma stavolta cattivo), un misterioso mentore fissato con la legge e l'ordine che lo istruisce in materie psico-corporee per sconfiggere il Male.
Nella sua concezione, piuttosto drastica, il discepolo dovrà distruggere Gotham, megalopoli futuristica sul tipo della Los Angeles di
Blade Runner dove dilaga la mala erba del crimine e della corruzione tra mafiosi, polizia marcia, emarginati sociali a mano armata. A Bruce non pare una buona idea; tantopiù che in città vive e lavora la sua amichetta d'infanzia Rachel, in lotta col malaffare come assistente del procuratore distrettuale. Per sventare il metropolicidio, da perpetrarsi attraverso una tossina sparsa nella rete idrica, il giovanotto prende servizio come Batman e affronta tutti i cattivi, incluso un medico esperto in allucinazioni che porta una maschera da Spaventapasseri. La percentuale di dark si spande dalla trama ai costumi (quello del protagonista è il più lugubre di tutta la serie), dagli arredi alle ambientazioni rigorosamente notturne, all'illuminazione dei set. Le sequenze della prima parte sono fastose, affollate, pensate e realizzate in larga scala. Poi, decisa a rendere l'idea di un Batman spettrale, incubo dei malvagi, durante le sue apparizioni in costume la regia adotta un montaggio rapidissimo: fin troppo rapido, uno spezzatino d'inquadrature dove non si capisce bene quel che succede.
   Batman Begins
inserisce qualche sporadica battuta ("se vuoi scusarmi, ho una città da distruggere") per temperare i toni oscuri, fa il pieno di star nel cast di supporto (Freeman, Caine, Hauer, Oldman), trova in Christian Bale il miglior Batman a memoria di cinefilo. Il ballo in maschera messo in scena dal bravo Nolan non è affatto male, insomma. Però gli manca quasi del tutto il senso dell'estetica pop; il che, per un film tratto dai fumetti, non è precisamente un peccato veniale.

cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2005
PROIEZIONE NON EFFETTUATA per MALTEMPO