Fuochi d'artificio in pieno giorno (Bai Ri Yan Huo /Black Coal, Thin Ice)
Yi Nan Diao
- Cina/Hong Kong 2014 - 1h 46’

BERLINO 64°
Orso d’oro
Orso d’argento per il miglior attore

  16° Far East Film Festival

 

    Ignorato dalle premiazioni, forse perché già insignito dell'Orso d'Oro e del premio al miglior attore, Liao Fan, al Festival di Berlino 2014, Black Coal, Thin Ice è uno dei film più affascinanti di questa edizione del FEFF.
Il suo pregio deriva dal fatto di unire il fascino di un plot con tutte le caratteristiche del noir con una perfetta costruzione ad incastro a un'ambientazione assai inusuale: una città mineraria nel Nord della Cina, che apre una finestra su una realtà sociale poco conosciuta.
A fare da sfondo alla vicenda raccontata nel film non è l'ambiente patinato della California di Chandler e nemmeno il caos metropolitano del noir classico, ma un'anonima, squallida città mineraria, dove tutto sembra coperto da uno strato nero di carbone, che contrasta con il bianco della neve e del ghiaccio sul quale i personaggi si pedinano, si inseguono in equilibrio precario, metafora perfetta di una realtà sfuggente e di una verità difficile da conquistare.
È proprio da dei cumuli di carbone che, nella prima sequenza, emergono degli arti recisi, sui quali dovrà indagare un detective, che, secondo le regole del genere, è un uomo disilluso, manifestamente infelice, abbandonato dalla moglie, per il quale il caso non risolto diventerà un'ossessione, che lo accompagnerà anche dopo aver lasciato la polizia, perché alcolizzato, ed essersi fatto assumere come addetto alla sicurezza proprio in una fabbrica di carbone.
I demoni del passato irromperanno violentemente con il presentarsi di una nuova serie di omicidi simili a quelli di alcuni anni prima, su cui sta indagando un suo ex collega e con l'apparizione di una femme fatale, una giovane dal fare misterioso, che lavora in una lavanderia. Tra i due si instaurerà un rapporto ambiguo, giocato su continui pedinamenti, che a volte sembra poter sfociare in una storia d'amore, ma finisce sempre per tornare sui binari della manipolazione reciproca.
Un improvviso scoppio di fuochi d'artificio nel mezzo di un anonimo condominio, una sconvolgente nota di colore sui non-colori del noir, caratterizza il finale del film, che, pur fornendo una soluzione al caso poliziesco, lascia irrisolto il problema del malessere esistenziale dei personaggi. I fuochi d'artificio, che alludono al titolo cinese del film, letteralmente
Daylight Fireworks, sembrano voler sottolineare quanto la realtà e le costruzioni della mente siano spesso inseparabili. Non ci sono veri eroi nel bene e nel male nel film, è semmai la banalità del male, che alberga nei luoghi più comuni, quella che Diao vuole rappresentare, facendo fermare spesso la macchina da presa su particolari senza importanza, come a sottolineare la normalità dell'ambiente circostante. Attraverso le maglie di un genere consolidato, adattate ad un ambiente molto particolare, Diao fornisce dunque, in questo film, una sua lettura molto personale della realtà del suo paese.

Cristina Menegolli - maggio 2014 - pubblicato su MCmagazine 36

 

promo

Cina del Nord, 1999. In una piccola città vengono scoperti diversi cadaveri. Nel tentativo di catturare il presunto assassino, due poliziotti muoiono e un altro resta gravemente ferito. L'agente superstite è Zhang Zili che, sospeso dal servizio, trova lavoro come guardia di sicurezza in una fabbrica. Cinque anni dopo, si verifica un'altra serie di misteriosi omicidi. Con l'aiuto di un ex collega, Zhang decide di indagare per conto proprio e scopre che tutte le vittime erano collegate a Wu Zhizhen, una giovane donna che lavora in una tintoria. Fingendo di essere un cliente, Zhang comincia a osservarla e ben presto se ne innamora. Poi, in un freddo giorno d'inverno, l'ex poliziotto fa una scoperta terribile e la sua vita viene messa in serio pericolo... Un detective-movie mescolato al melodramma con chiare 'interferenze' nel cinema sociale, un film splendido, potente nello sguardo consapevole e appassionato del suo regista.

altre recensioni


film successivo presente sul sito

LUX - agosto/settembre 2015

film successivo presente sul sito