Che - L'argentino (Che: Part One)
Steven Soderbergh – USA/Francia/Spagna 2008 - 1h 40'

CANNES 2008: miglior attore

  L'impresa di raccontare ascesa e caduta del Che aveva qualcosa di suicida. Invece Soderbergh è riuscito a fare la cosa giusta: ha scelto due episodi opposti e complementari distribuendoli in due film (Guerriglia uscirà  breve) molto diversi per stile, ma speculari. In questo primo, assistiamo all' incontro del giovane medico argentino con Castro e ne seguiamo l' avventura rivoluzionaria con apice nella battaglia di Santa Clara, che aprì le porte dell' Avana. Senza ricorrere a flashback (ma alternando l' allocuzione del Che all' ONU nel '64 a brani di un' intervista in bianco e nero), Soderbergh traccia un' epica che ha già in sé il presagio del martirologio, tema del secondo film. Niente del "biopic" convenzionale; e tuttavia le scene spettacolari a largo schermo, realizzate con telecamera HD, sono degne di un kolossal. Geniale interpretazione "antispettacolare" di Del Toro, premiata a Cannes.

Roberto Nepoti – La Repubblica

  Come si diventa un mito? Che - L'Argentino, prima parte del film di oltre 4 ore che il regista Soderbergh ha realizzato sull'eroe (la seconda, Che - Guerriglia, uscirà a maggio), non entra nel merito di una valutazione storica di un personaggio discusso quanto leggendario. Basato sui diari di Guevara e alternato con spezzoni del suo discorso all'Onu nel '64, il film è la cronaca di due anni di guerriglia, fra sanguinose imboscate e il continuo ingrossarsi delle file dei ribelli, raccontata giorno dopo giorno. Salvo che questo primo capitolo, dedicato all'impresa cubana, del Che narra l'ascesa da medico a leader carismatico fino al vittorioso ingresso all'Habana dopo la decisiva battaglia di Santa Clara; mentre l'altro ne illustra in Bolivia nel '67 la morte sua e dell'utopia di portare la rivoluzione in tutta l'America Latina.
Girata in uno stile antiretorico memore della lezione di Rossellini, la pellicola trova il centro motore nella tensione idealistica, l'ispirata visione, la singolare miscela di audacia e pragmatismo del protagonista. Al quale Benicio del Toro conferisce una verità e un'aura mitica che gli hanno valso la meritatissima Palma d'oro a Cannes.

Alessandra Levantesi - La Stampa

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Per raccontare ascesa e caduta del Che, Soderbergh ha scelto due episodi opposti e complementari distribuendoli in due film (il secondo è Guerriglia, presto in uscita) diversi per stile, ma speculari. Il film non entra nel merito di una valutazione storica di un personaggio discusso quanto leggendario e traccia un' epica avvincente, ma che che non ha niente del "biopic" convenzionale. Le scene spettacolari a largo schermo, realizzate con telecamera HD, sono degne comunque di un kolossal e Benicio del Toro conferisce una verità e un'aura mitica che gli hanno valso la meritatissima Palma d'oro a Cannes.

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