Che - L'argentino
(Che:
Part One) |
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CANNES 2008: miglior attore |
L'impresa di raccontare ascesa e caduta del Che aveva qualcosa di suicida. Invece Soderbergh è riuscito a fare la cosa giusta: ha scelto due episodi opposti e complementari distribuendoli in due film (Guerriglia uscirà breve) molto diversi per stile, ma speculari. In questo primo, assistiamo all' incontro del giovane medico argentino con Castro e ne seguiamo l' avventura rivoluzionaria con apice nella battaglia di Santa Clara, che aprì le porte dell' Avana. Senza ricorrere a flashback (ma alternando l' allocuzione del Che all' ONU nel '64 a brani di un' intervista in bianco e nero), Soderbergh traccia un' epica che ha già in sé il presagio del martirologio, tema del secondo film. Niente del "biopic" convenzionale; e tuttavia le scene spettacolari a largo schermo, realizzate con telecamera HD, sono degne di un kolossal. Geniale interpretazione "antispettacolare" di Del Toro, premiata a Cannes. |
Roberto Nepoti – La Repubblica |
Come
si diventa un mito?
Che - L'Argentino,
prima parte del film di oltre 4 ore che il regista Soderbergh ha
realizzato sull'eroe (la seconda, Che - Guerriglia, uscirà a maggio), non
entra nel merito di una valutazione storica di un personaggio discusso
quanto leggendario. Basato sui diari di Guevara e alternato con spezzoni
del suo discorso all'Onu nel '64, il film è la cronaca di due anni di
guerriglia, fra sanguinose imboscate e il continuo ingrossarsi delle file
dei ribelli, raccontata giorno dopo giorno. Salvo che questo primo
capitolo, dedicato all'impresa cubana, del Che narra l'ascesa da medico a
leader carismatico fino al vittorioso ingresso all'Habana dopo la decisiva
battaglia di Santa Clara; mentre l'altro ne illustra in Bolivia nel '67 la
morte sua e dell'utopia di portare la rivoluzione in tutta l'America
Latina. |
Alessandra Levantesi - La Stampa |
promo |
Per raccontare ascesa e caduta del Che, Soderbergh ha scelto due episodi opposti e complementari distribuendoli in due film (il secondo è Guerriglia, presto in uscita) diversi per stile, ma speculari. Il film non entra nel merito di una valutazione storica di un personaggio discusso quanto leggendario e traccia un' epica avvincente, ma che che non ha niente del "biopic" convenzionale. Le scene spettacolari a largo schermo, realizzate con telecamera HD, sono degne comunque di un kolossal e Benicio del Toro conferisce una verità e un'aura mitica che gli hanno valso la meritatissima Palma d'oro a Cannes. |
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LUX
- maggio 2009 |
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