Ciliegine
Laura Morante
 - Francia/Italia 2012 - 1h 25'

   Una graziosa ciliegina francese colorata da Schulz che strizza l'occhio a Woody Allen. Onore al merito alla regista esordiente Laura Morante, inspiegabilmente snobbata dai produttori italiani, mentre la Francia (guarda caso) le ha spalancato le porte. [...] Un piccolo film, realizzato 'in punta di piedi', che senza aspirare al capolavoro, rivela con levità un dolore comune a molti, e con grazia si tiene lontano da ogni forma di presunzione.

Anna Maria Pasetti  -  Il Fatto Quotidiano

  Erano anni che Laura Morante pensava a realizzare, per lo meno scrivere, un film suo. É arrivata al traguardo di Ciliegine [...] attraverso varie peripezie della sceneggiatura scritta con Daniele Costantini. Le quali solo alla fine si sono risolte nella produzione e ambientazione francese, e nell'affidamento all'attrice del doppio ruolo di interprete e regista. In ogni caso l'esito non tradisce alcuna incertezza, si potrebbe dire che non sembra un'opera prima. [...] Laura Morante la definisce una parodia della commedia romantica, consapevolmente compiaciuta dei relativi stereotipi. Sottolineando come abbia ricercato un tono non ironico (che, come lei stessa giustamente aggiunge, implica un atteggiamento critico) ma un po' buffo (tutti i riferimenti psicanalitici lo sono) e un po' fiabesco. [...] Solido cordone di collaborazioni artistiche italiane (musica di Piovani, fotografia di Calvesi, montaggio di Esmeralda Calabria), atmosfera e attori tutti francesi tranne lei, e infine un pizzico di commedia sofisticata all'anglosassone - non realistica, non sociale, ma con lo sguardo più maliziosamente che ingenuamente rivolto ai temi della guerra tra i sessi - nella variante pazzerella della 'screwball comedy' anni Trenta. Sinceramente il punto debole sono le interpretazioni maschili.

Paolo D'Agostini - La Repubblica

  Con un titolo così, il rischio di rigetto era grande. Ma le Ciliegine di Laura Morante nelle multiple vesti di sceneggiatrice, regista, protagonista e coproduttrice non risultano melense, a patto di simpatizzare per l'identikit cinematografico della stessa. Sia pure intrisa d'atmosfere parigine, la commedia incentrata sul ravvedimento dell''androfoba' Amanda a opera di un bell'uomo tanto sensibile da essere creduto gay rievoca tutte, ma proprio tutte le prerogative della 55enne musa del cinema italiano e in particolare di Moretti film precedente in archivio . [...] Un pot-pourri volutamente lezioso, soprattutto adatto a un pubblico femminile schiavo dei girotondi del cuore; ma i siparietti parodistici, le battute, i quiproquo, le illusioni favolistiche e le punzecchiature freudiane si mantengono su un livello elegante, del tutto estraneo alle nostrane pesantezze.

Valerio Caprara - Il Mattino

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Amanda soffre di 'androfobia', una vera e propria paura degli uomini che l'ha spinta a distruggere sistematicamente ogni possibile storia seria. In occasione dell'ultimo dell'anno Florence, la sua migliore amica, che vorrebbe tanto vederla felice e sistemata, la invita a passare il Capodanno insieme. Amanda accetta solo dietro la rassicurazione che i presenti sono tutti in coppia e che l'unico single, Maxime, è gay. Ma all'ultimo momento, Maxime non si presenta e al suo posto arriva Antoine. Amanda, convinta che anche Antoine sia gay, non avrà problemi ad essere con lui tenera e gentile... Un simpatico esordio nella regia di Laura Morante. Una parodia della commedia sentimentale con stereotipi ben calibrati: equivoci, stratagemmi pittoreschi e molto umorismo.

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