Difficile rispondere positivamente alla domanda se fosse così necessario tornarci su oggi, malgrado tutto l'apprezzamento per l'accurata messa in scena del giovane regista Fukunaga. Sempre che si possa dare per scontato e acquisito, nel 2011, il messaggio veicolato dal tormentato personaggio di Jane, ferma nel difendere la propria dignità con il coraggio solitario dettato dall'intelligenza e dall'intuito, contro tutto e tutti, mentre è accerchiata da una società completamente sorda all'affermazione del principio di dignità da parte di una povera orfana senza dote e senza bellezza. [... ] Pregi e qualità. L'ammirevole cura nel creare un'atmosfera, nell'impronta cupa e gotica che, con l'ausilio di location assai suggestive, avvicina il film al gusto del primo Hitchcock americano (Rebecca) più che a recenti variazioni horror sebbene non manchino situazioni e scene in questo senso. L'altrettanto ammirevole prova di due interpreti in piena ascesa. La giovanissima Mia Wasikowska che va contemporaneamente nelle nostre sale come protagonista del film di Gus van Sant L'amore che resta. E il suo partner Michael Fassbender, anche lui ora nei cinema nei severi e contraddittori panni di Jung in A Dangerous Method di David Cronenberg. Entrambi attori capaci di totali cambiamenti di registro. Eppure resta l'impressione di uno sforzo un po' a vuoto, un po' accademico, che aggiunge poco. Impressione accentuata e peggiorata da certi presunti colpi di stile, forzature modernizzatrici, che fanno inutilmente perdere il filo nel vorticoso su e giù di piani temporali. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
Dopo
aver esibito le mestizie in fiore di Joan Fontaine (con
Orson Welles),
di Susannah York diretta da Mann, di Charlotte
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Maurizio Porro - Il Corriere della Sera |
Rivisitare
un classico è un rischio estremo: o vai in paradiso o dritto all'inferno.
Qualche eccezione trova sosta in un limbo, implicitamente tendente al
positivo con diversi gradi di moderazione. Questo è il caso della
diciottesima cine-transposizione di
Jane Eyre
che passa per le mani intelligenti di un giovane californiano
giappo-latino e si tinge di all star, con il divo del momento Fassbender (Rochester
mai così sexy) e la Meryl Streep del futuro Mia Wasikowska. Le atmosfere,
tra ovvio realismo fashion (luci naturali! Insegnavano
Kubrick e Malick
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Anna Maria Pasetti - Il Fatto Quotidiano |
promo |
In fuga da
un'infanzia di sofferenze, abbandoni e malattia, Jane Eyre trova
ascolto e conforto nella tenuta del reverendo St. John Rivers. Qui
la dolce e determinata eroina letteraria ripercorre un passato
difficile fatto di amicizie misteriose, amori tormentati e
misteri... |
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LUX - ottobre 2011 |
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