I
mammuth, come sanno anche i bambini, sono i giganteschi nonni degli
elefanti, estinti alla fine dell'ultima era glaciale, probabilmente per
la caccia da parte dell'uomo. I mammuth di questo film sono altre specie
in via di estinzione. Una moto tedesca uscita di produzione e un operaio
di 60 anni avviato alla pensione, entrambi vittime della caccia da parte
dell'uomo. Sconfitta dalla società, la coppia si prende una rivincita
diventando protagonista di una delle più originali, malinconiche ed
esilaranti avventure on the road di questi anni. La storia, in breve, è
quella di "Mammuth" Pilardosse (Gerard Depardieu), un operaio di una
fabbrica di suini che decide di andare in pensione dopo 35 anni di duro
lavoro, senza mai un'assenza o una malattia. Ma quando va a chiedere la
pensione, il burocrate lo informa che i suoi vecchi datori di lavoro non
gli hanno mai pagato i contributi. Pilardosse allora saluta la moglie,
esasperata commessa di supermercato, e parte alla ricerca delle carte, in
un lungo viaggio nel Sud della Francia, scortato dal fantasma del primo
amore. La missione fallisce. Mammuth verifica che tutti l'hanno sempre
considerato un grosso imbecille da sfruttare. Ma attraverso le esperienze,
il viaggio, la memoria e gli incontri, l'ultimo
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Curzio Maltese - La Repubblica |
Oggetto da maneggiare con cura. Sarebbe facile dirvi: andate a vedere Mammuth, è un bel film con Un Depardieu monumentale. Voi, magari, ci andate. E se non siete stati avvertiti, passate metà del film a gridare «fuoco!», a litigare con la maschera, a maledire il proiezionista e tutti i suoi avi. Poi, se al cinema lo sanno (non è detto!), vi dicono che il film è proprio così, che non c'è alcun inconveniente tecnico... Mammuth è un film bello e curiosissimo, ma necessita di robuste istruzioni per l'uso. Magari partendo dai due registi. Gustave Kervern (classe 1962) e Benoit Delepine (classe 1958), francesi, hanno alle spalle pochi film (l'unico noto in Italia è Louise-Michel, 2008) e una lunga carriera televisiva. I loro show su Canal+ hanno fatto molto discutere per i loro toni disturbanti, provocatori, «scurrili». Potremmo definirli la risposta d'Oltralpe alla Cinico Tv di Ciprì & Maresco. Mammuth è il loro primo film «sentimentale». Nel senso che la storia di questo neo-pensionato sottoproletario, interpretato appunto da Depardieu, è piena di sentimenti tenerissimi. Serge, detto «mammuth», va in pensione a 60 anni e scopre di non avere un euro da parte. Consigliato dalla moglie, parte in moto per ritrovare i datori di lavoro che gli hanno dato un impiego, anche per pochi giorni, nella sua turbolenta vita. È un viaggio «on the road» nella Francia più marginale, con spettro al seguito: di tanto in tanto Serge vede una ex fiamma, morta da tempo, interpretata da Isabelle Adjani. Il film è un tenero apologo sulla vecchiaia incombente, girato con fotografia a colori iper-sgranata, spesso fuori fuoco, con scelte visive da cinema sperimentale (Depardieu, per dire, è spesso inquadrato di spalle)... |
Alberto Crespi - L'Unità |
Attenzione: film-Ufo. Chi ha visto Louise-Michel conosce il mix di beffarda ferocia e furiosa malinconia dei due guastatori Kervern e Delépine, ma Mammuth va oltre. Calando il divo Depardieu nel ruolo di un enorme e laconico operaio del mattatoio in età da pensione che inforca la sua maximoto anni 70, una rarissima Mammuth, appunto, e parte alla ricerca dei fogli paga della sua gioventù, ovvero del suo personalissimo tempo perduto. Immagini sgranate (il film è girato in super 16, una pellicola estinta!), incontri bizzarri (il vecchio cugino Paul anima la scena più sconcia, triste e esilarante del decennio), un'estetica che sposa l'humour noir e il fumetto acido (fra i comprimari appare il vignettista Siné) a una tradizione poetica e libertaria molto francese (linea Brassens - Vian - Harakiri), con emozione e divertimento rari. Un regalo, impreziosito da figure femminili diversissime, la moglie extralarge (Yolande Moreau), il fantasma del primo amore (Isabelle Adjani, incredibile), e la stralunata Miss Ming, l'artista autistica che con i suoi surreali bricolages dischiude la vena creativa di quel bestione. Curiosità: il salumiere che affronta Depardieu in una lite epica e derisoria è Kervern, uno dei due registi... |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
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Serge, detto «mammuth», va in pensione a 60 anni e scopre di non avere un euro da parte. Consigliato dalla moglie, parte in moto per ritrovare i datori di lavoro che gli hanno dato un impiego, anche per pochi giorni, nella sua turbolenta vita. È un viaggio «on the road» nella Francia più marginale durante il quale Mammuth-Depardieu scoprirà un nuovo senso della vita. Mammuth è un film d'amore. L'unica salvezza contro le offese del tempo e della società, un tenero apologo sulla vecchiaia incombente girato secondo un'estetica che sposa l'humour noir e il fumetto acido a una tradizione poetica e libertaria molto, con emozione e divertimento rari. |
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TORRESINO
- novembre 2010 |
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