La pazza gioia
Paolo Virzì - Italia 2016 - 1h 58'



 

    ... Uno dei più bei film italiani della stagione (e non solo) (...). Applauditissimo a Cannes, dove tutti hanno riconosciuto all'istante il Dna della grande commedia italiana (...). ma così trascinante e riuscito che viene da chiedersi dove sia il suo segreto. Il lato più evidente è la straordinaria alchimia tra le protagoniste (...) ovvero la loro capacità di recitare davvero senza rete, dandosi senza riserve ai personaggi, ma mantenendo sempre un controllo perfetto, anche nel lungo prologo ambientato tra persone davvero problematiche (una scelta niente affatto scontata). L'altra risposta è la qualità della sceneggiatura. Oggi che bastano una trovata azzeccata o dialoghi brillanti a far gridare al miracolo, ecco infatti un copione che condensa mondi interi in una battuta e spunti non banali nei continui equivoci fra queste donne che rappresentano due Italie inconciliabili. E se il dramma incombe fin dalle prime scene, poi resta sapientemente sottotraccia per esplodere nel sottofinale. Sempre sorretto da un cast di comprimari bravissimi (...) e diretti con mano impeccabile da un Virzìfilm precedente in archivio sempre più bravo nello schizzare tutto un carattere in due scene. i fanatici del nuovo storceranno il naso per la linea fin troppo classica. A noi sembra che in temp così confusi un film così brillante e autoironico (...), oltre che una benedizione sia un esempio di buon uso della tradizione e delle risorse ancora disponibili. Umane, espressive e produttive.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

  ... Non fatevi ingannare dalla foto col foulard e l'auto sportiva vintage, non sono le Thelma & Louise all'italiana - dice Paolo Virzì. Tanto più che alla sua amica Francesca Archibugi, con cui ha scritto per la prima volta un film, la storia di quelle due donne che vogliono evadere dalla routine a bordo di una vecchia Ford non era nemmeno piaciuta. Se proprio non si può fare a meno di una citazione, a Virzì, questa ribellione alle regole che sprigiona energia, ricorda Qualcuno volò sul nido del cuculo. (...) È la storia di un'amicizia imprevedibile, e di una fuga rocambolesca e toccante che all'inizio sembra poco più di una bravata. Un viaggio nei ricordi più dolorosi e nella libertà. Due donne così vicine e così diverse, separate, condannate, giudicate dal mondo; due solitarie che fanno un pezzo di vita insieme.

Valerlo Cappelli - Il Corriere della Sera

  La pazza gioia è forse l'emozione che ci si porta dietro dopo aver visto l'ultimo film di Paolo Virzì (...). Un film con il quale il regista toscano (...) riflette con sensibilità, umorismo e intelligenza sui labili confini tra sano e insano e ci invita a seguire le sue 'ragazze interrotte' e 'sbagliate' in un rocambolesco viaggio fisico ed emotivo in cerca di amore e libertà. Gran parte del merito va alle due straordinarie protagoniste, Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti (...) dolcissime ed esilaranti creature (...). Beatrice e Donatella ci fanno ridere e piangere mentre affrontano i propri fallimenti, le paure e le ingiustizie, e tentano goffamente di rimediare agli errori commessi ricordandoci che la vita riserva sempre nuove, imperdibili occasioni..

Alessandra De Luca - Avvenire



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Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi)è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella (Micaela Ramazzotti) è una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono tutte e due ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, entrambe classificate come socialmente pericolose. Due donne così vicine e così diverse, separate, condannate, giudicate dal mondo; due solitarie che si trovano a fare un pezzo di vita insieme. La loro imprevedibile amicizia porterà a una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po' di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani. Un'originale riflessione fatta con sensibilità, umorismo e intelligenza.

 

cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2016