Seta (Silk)
François Girard - Canada/ Fra/Ita/G.B./Giapp 2007 - 1h 50'

   Un lago, la luce rarefatta, una donna di spalle che si gira lentamente e lascia scorgere il volto. Si apre e si chiude con questa sequenza Seta di François Girard tratto dall'omonimo bestseller di Alessandro Baricco film successivo in archivio, pubblicato nel '96. Ma dietro quei vapori, dietro il viso dell'affascinante ragazza - che con la stessa grazia con cui si palesa scompare nelle calde acque - si cela nostalgia, tristezza, inquietudine. È il preludio e la conclusione di una storia che agita e fa palpitare nonostante l'apparente quiete. È la vicenda di Hervé Joncour (Michael Pitt), commerciante di bachi da seta che ogni anno si reca verso il paese del Sol Levante per acquistare i bachi che producono la seta più preziosa. È il 1861. Joncour è sposato con Hélène (Keira Knightley), il loro è un rapporto sereno. Ma un giorno durante uno dei suoi viaggi, Hervé rimane intrappolato dal candore di una fanciulla, geisha di un nobile del luogo. L'uomo non confesserà mai la sua passione, né, mai, la vivrà se non attraverso il pensiero e l'immaginazione, con la memoria di una storia vissuta sola attraverso le parole impresse su una pergamena di riso. Ma chi le ha scritte veramente? Quella di François Girard è una trasposizione fedele della storia scritta da Baricco. Riesce a rievocare sul grande schermo le stesse emozioni delle pagine del libro, con una grande forza visiva, con delle inquadrature molto vicine all'arte pittorica più che a quella cinematografica.

Cristina Scognamillo – cinematografo.it

   La storia è quella di un uomo dilaniato dall’amore per due donne diverse. E dalla fascinazione per due differenti esistenze: quella tranquilla e serena nel sua paesino francese, quella avventurosa e per certi versi incomprensibile che sperimenta in Giappone. Tutto comincia in Francia, nella seconda metà dell’Ottocento. È qui che troviamo il nostro giovane eroe, Hervé (Michael Pitt), soldato per volere paterno più che per convinzione. Ma l’amore per la bella maestra Hélène (Keira Knightley) lo spinge a lasciare le armi e a diventare collaboratore di un imprenditore locale (Alfred Molina), deciso a lancia nel business delta tessitura della seta. Per questo Hervé viene mandato prima in Africa, poi in un remoto angolo del Giappone, ad acquistare le uova dei preziosi bachi. Ed è in questo Oriente lontano, quasi impenetrabile, che la sua vita cambia, visto che nel villaggio in cui trova le uova vede una bellissima ragazza (Sei Ashina), compagna del boss locale. Ed è propria l’ossessione per lei che b riporterà lontano da casa altre due volte. Con conseguenze anche molto drammatiche. La loro passione resterà sempre inespressa; mentre il rapporto con Héléne riserverà delle sorprese...
“Come lettore, mi sono subito innamorato del libro - spiega Francois Giraud- e, da regista, ho capito subito le sue potenzialità cinematografiche. Non sano mai stato d’accordo con chi pensa che questa trasposizione fosse difficile, Secondo me invece c’è tutto per il grande schermo il fascino della seta, un personaggio in cui mi identifico totalmente, viaggi in paesi lontani, una storia d’amore, Cosa si può volere di più?”

Claudia Morgoglione – La Repubblica

   Ispirato al vendutissimo romanzo di Alessandro Baricco, il film multinazionale e multisentimentale di François Girard, a nove anni dal Violino rosso, cerca inutilmente di tradurre in immagini la leggerezza barocca di quel tipo di scrittura. E ovviamente non riesce. Priva di quell'armonica connotazione linguistica, la storia, pur nello splendore delle cartoline illustrate spedite dalla fotografia nello sforzo ricattatorio delle musiche di Sakamoto, illanguidisce e impallidisce. Nel romanzo d'amore ottocentesco col viaggiatore (il “dreamer” qui addormentato Michael Pitt) che va a cercare i bachi da seta in Giappone ma trova l'immagine d'uno sfuggente, vagheggiato amore che gli farà tradire, finché non appare una misteriosa lettera, la buona moglie in fiduciosa attesa in Francia (Keira Knightley). Ma tutto, l'ansia del viaggio e la febbre d'amore, rimane solo in superficie, con paesaggi magnifici, ma attori mediocri e inutili silenzi.

Maurizio Porro Il Corriere della Sera

    Alessandro Baricco difende il film tratto dal suo libro, argomentando con calma e senza sottolineature polemiche. Già “Variety”, dopo la prima a Toronto, lo aveva messo nella top-list dei film più noiosi. Come risponde a tanti giudizi negativi?
«Personalmente il film di Girard, cui non ho collaborato in prima persona, mi ha convinto. Ho detto molti no alle proposte di trasposizione dei miei libri e, anche a proposito di Seta, mi rendevo conto dei pericoli impliciti. Intanto la struttura circolare del romanzo, che sullo schermo rischia di trasformarsi in ripetizione. Poi il personaggio di Hélène, che nella pagina è nascosto, segreto: ma in un film, come fai a nascondere Keira Knightley? E ancora: gli atti, nel libro, non hanno una motivazione esplicita, mentre al cinema tutto tende a essere spiegato. Forzando il tutto, se ne poteva ricava re un kolossal hollywoodiano. Invece lo preferisco com’è: poco cinematografico, molto letterario».
Definire “letterario” un film è quasi un’ammissione di colpa. Non pensa che una cosa sia adattare un testo letterario per lo schermo, altra cosa cercare di fa re della letteratura forma di film?
«Quel che penso è che, nel cinema europeo, dobbiamo evitare soprattutto di imitare la grammatica e la sintassi dell’impero americano. Occorre sforzarsi di produrre la differenza, non fornire allo spettatore prodotti preconfezionati ma obbligarlo, invece, a usare la testa. Può darsi che la letteratura non sia la soluzione migliore, però non è mai un passo falso. Anche se “Seta” non fosse riuscito, l’importante è che è differente dai soliti prodotti americani».

Intervista di Roberto Nepoti – La Repubblica


promo

Francia, seconda metà dell'800. Hervè Joncour (Michael Pitt), figlio del sindaco di una cittadina francese, si innamora e sposa la bella Hèléne Fouquet (Keira Knightley). Abbandonata la carriera militare, per fare rifiorire le fabbriche da seta del paese, si deve recare in luoghi lontani per cercare uova di bachi da seta non affette dalla Pebrina. In questi viaggi continui, conoscerà un paese dai mille segreti, il Giappone.
La trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Alessandro Baricco, è messa in scena da François Girard (
Il violino rosso) con grande attenzione alle immagini, alla ricostruzione storica, alla musica, di cui il regista è grande appassionato. Così lo sviluppo è quasi completamente lasciato alla forma...

TORRESINO - novembre 2007

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