Smoking - No smoking
Alain Resnais
- Francia 1994 - 2h+2h

    I due film, o meglio il doppio film, Smoking e No smoking è un gioco di incastri, di alternative, di potenzialità, in definitiva un gioco di spirito e di intelligenza con il quale il francese Alain Resnais sorprende ancora una volta, divertendosi ad accompagnare le informazioni di rito con un grafico che illustra tutte le possibili strade percorse dai nove personaggi, quattro femminili e cinque maschili, e le possibili chiavi di lettura della loro storia. Tratti da una serie di commedie scritte dal drammaturgo inglese Alan Ayckbourn, i due film presentano un piccolo, ma simbolico scorcio di vita inglese. Su questo sfondo si muovono i personaggi, tutti interpretati da due soli attori: Sabine Azema per i ruoli femminili, Pierre Arditi per quelli maschili. Un semplice caso, accendere una sigaretta oppure no, determina due indizi e due serie diverse di conseguenze. Poi, ciascun film prende in esame un'ulteriore serie di diramazioni dei singoli destini andando a vedere che cosa accadrà o potrebbe accadere cinque minuti, cinque giorni, cinque settimane o cinque anni dopo. Ciascun film alla fine avrà proposto sedici diverse e possibili "soluzioni". Un gioco, un saggio di sottile umorismo e di distaccata saggezza. Il piccolo teatro della casualità della vita, ma anche il suggerimento che, solo che si abbia la volontà o il coraggio di spostarsi di casella, si può essere padroni del proprio futuro.

Paolo D'Agostini - La Repubblica

    Certo, a forza di variare e disseminare, si rischia di divertirsi con tutto e non credere a nulla. E magari una costruzione simile non è così nuova, da Duvivier a Kieslowski a Nichetti l'avevano tentata già in molti. Ma qui il gioco è così perfetto che Resnais può nascondersi in un dettaglio. Come quando la Azéma, annaspando fra mille diverse possibilità, sbotta: "Ho bisogno d'ordine, sono figlia di un farmacista!". Anche il padre di Resnais, guarda caso, faceva il farmacista. Ma non è il solito 'Madame Bovary c'est moi'. Quel personaggio non è Resnais. Siamo noi..

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

    Certo, A lungo andare, qua e là, si inciampa in ripetizioni e insistenze che, rallentando i ritmi smorzano un po' l'interesse, e le atmosfere, pur trascorrendo abilmente dallo scherzo buffo al dramma accigliato, stentano in qualche passaggio a coinvolgere, ma Resnais, facendo teatro, dispiega una tale dovizia di invenzioni cinematografiche che, se non il pubblico, almeno i cinefili, non tardano a lasciarsene conquistare: soprattutto quando quella ridda di ipotesi sempre diverse anticipata ogni volta da una didascalia che annuncia, in francese, ou bien, da tradursi oppure, viene poi rappresentata in una provincia inglese dai sapori volutamente ricostruiti e teatrali, con il gusto scoperto della finzione, come si era già visto in Melò.

Gian Luigi Rondi - Il Tempo

Toby Teasdale, direttore della Billbury School a Hutton Bushel, nello Yorkshire, e dedito al whisky, è in crisi con la moglie Celia, che chiede di sistemare il giardino al tutto fare Lionel Hepplewick, che se la intende con la cameriera Sylvie Bell ma rifiuta di uscirci perché innamorato della padrona. Convince costei a metter su un'impresa di ristorazione, ma al primo impegno serio la sua dabbenaggine provoca nella donna, già prostrata, una crisi di nervi tale da condurla al ricovero per 5 anni. Al funerale di Joe Hepplewick, padre di Lionel e poeta locale, Celia è in convalescenza. Lionel ha sposato una di fuori e fa il ristoratore. In un secondo finale, Lionel promette a Celia di non abbandonarla, ed allo stesso funerale costei, ricca ristoratrice, ha lasciato Toby sempre più in declino ed ha in Lionel un servile autista. Oppure Toby e Celia tentano di recuperare il loro rapporto con una vacanza in un hotel, ma Lionel, innamorato di Celia, la tormenta con la sua dissennata corte, in veste di cameriere, ma la donna non cede alle sue proposte. Dopo 5 anni, al funerale di Toby, Celia incontra Lionel, sempre più folle, che fa il becchino. Oppure alla Messa per il 50º della scuola Toby esce per un malore, Cecilia lo rimprovera, ed arriva Lionel: ha messo su una compagnia di taxi, e regala un disco a Celia, un garbato ricordo della sua vecchia passione. Oppure Sylvie e Lionel s'incontrano, ma l'uomo rimarca la mancanza di classe della giovane, che decide di occultarsi con l'aiuto di Toby, che le fa leggere i classici inglesi. Ma Joe Hepplewick, curioso poeta-filosofo in sedia a rotelle, ed il figlio, convincono Sylvie a lasciar perdere per fare la madre di famiglia. Sposato Lionel, al funerale del padre di questi rivela all'ancora deluso Toby di averlo segretamente amato. Nell'ultimo finale, la giovane ha lasciato sia Toby che Lionel nonché il paese ed ha intrapreso brillantemente la carriera giornalistica in una rivista femminista. Al 50º della scuola intervista il direttore Toby, ringraziandolo di averle spalancato la porta di una nuova vita.

Toby Teasdale, direttore della Bilbury School a Hutton Buschel, nello Yorkshire, è dedito all'alcool. L'amico Miles Coombes è disposto a tutto per salvargli il posto, mentre la moglie Celia sarebbe invece pronta al divorzio. Cinque anni dopo, Miles e Celia siedono a cena lamentandosi dei rispettivi coniugi ed hanno un'avventura sentimentale nel capanno in giardino. Successivamente al golf, Celia rivela a Toby delle avances di Miles e questi per ripicca adesca per scherzo la moglie dell'amico, Rowena. Giunge poi Miles che si riconcilia con la moglie. Cinque anni dopo Miles e Celia tornano dall'Austria poiché Toby è morto tre anni prima. Oppure Toby e Miles sono stati licenziati e vivono insieme a Londra. Miles si lamenta con Celia del carattere dell'amico mentre Rowena è in giro per il mondo con la prole. Oppure grande lite nel giardino dei Teasdale: Miles rimprovera per le sue scappatelle Rowena che lo chiude per scherzo nel capanno. Lo libera Sylvie Bell, la governante, e Miles le chiede di girovagare per l'Inghilterra con lui. Al rifiuto di lei si barrica nel capanno per cinque settimane e Lionel Hepplewick, il giardiniere, lo deve far sloggiare. Rowena sbeffeggia l'uomo che la corteggia bruciandogli i pantaloni nel fuoco preparato per snidare il marito, che una volta uscito parte per l'estero. Dopo cinque anni Sylvie e Lionel Hepplewick si sono sposati e Rowena è annoiata della vita quotidiana con Miles. Oppure Sylvie e Miles partono per il romantico giro a piedi, ma la nebbia li blocca presso un capanno: l'esperienza appare deludente e Miles torna in famiglia. Oppure Sylvie cinque anni dopo vuole che Miles l'accompagni all'altare per il suo matrimonio con il giardiniere Lionel. Oppure Miles cade dalla scogliera, e cinque anni dopo Toby inaugura nel cimitero un capanno commemorativo dell'amico. Oppure Rowena rimpiange Miles, ma sta con Toby che la picchia mentre Sylvie aspetta un figlio da Hepplewick.

 

"Prima di conoscerla non immaginavo ci potesse essere uno più pazzo di me!" mi disse il commediografo britannico Alan Ayckbourn quando andai a proporgli di ricavare un film da Intimate exchanges, il più monumentale ciclo di commedie del teatro moderno (otto "pieces" speculari, ciascuna con due variazioni, per la durata complessiva di sedici ore).
Non fu l'unico in realtà a darmi del folle. Ci voleva certo un po' di follia per osare proporre oggi a un produttore la realizzazione di due film speculari di due ore e venti ciascuno ispirati ad un ciclo di commedie sconosciute anche agli inglesi... Ma io adoro il teatro e mi sembrava che fosse un delitto non tentare di ridare una chance a quest'autore originalissimo, stranamente ignorato in Francia e in altri paesi.
Ora dopo il successo di Smoking - No smoking quasi mi pento per non aver insistito maggiormente per filmare l'intero ciclo invece che una selezione. Molti si chiedono il perché del successo; è la prima volta che il pubblico si trova di fronte a due opere speculari, e poteva anche rimanere spaesato. Credo che la ragione sia una sola: la vitalità dei personaggi, delle situazioni. Si sente che l'autore (e il regista) ha amato quei personaggi, e ha saputo comunicare questa profonda emozione al pubblico. Qualcuno insiste sulla perfezione del "meccanismo di alta precisione": ma un film non è un orologio, io non l'ho mai sentito così, l'ho visto (e "sentito") come "una promenade dans la campagne", una scampagnata tranquilla e allegra, in compagnia di personaggi che ci emozionano profondamente perché ci somigliano; questa emozione si è comunicata allo spettatore...
In Intimate exchanges Ayckbourn si interroga in maniera molto originale sul ruolo del caso (e del carattere) nelle scelte poco "libere" dell'uomo. Viviamo una volta sola, non possiamo non tornare indietro e così (come mostrava Kierkegaard in Aut Aut) passiamo il nostro tempo a chiederci cosa sarebbe accaduto se avessimo scelto diversamente. Consentendo ai suoi personaggi di "ritornare" indietro a piacere, di percorrere varie strade possibili, Ayckbourn ci invita a riflettere sui giochi del caso e sui condizionamenti dl carattere nell'agire dell'uomo... Nel film i vari "oppure" vengono introdotti da un disegno di Floc'h. Il fatto che gli attori previsti siano solo due rendeva l'operazione ancora più stimolante per un regista e per gli interpreti. Per evidenti ragioni di economia, il tutto è stato realizzato in studio, vicino a Parigi, ma i suoni e i rumori sono stati incisi sulle coste inglesi... I due film si illuminano l'un l'altro, ma sono autosufficienti. In genere la gente finisce per amare più il secondo che ha visto. Per rispettare il tema del film - il "caso" - io avrei voluto che la gente pagasse un solo biglietto ed entrando nella multisala dove sono presentati ambedue scegliesse a caso di andare a destra o a sinistra. Mi hanno obiettato che era contro le norme di legge...
L'ambizione di Ayckbourn è sempre stata quella di "scrivere commedie serie che facciano ridere tutto il tempo". Ho cercato di far emergere dal testo tutta la follia ordinaria, la comicità e la malinconia di questi personaggi così pateticamente contraddittori, che solo alla fine si accorgono di essere stati vittime del caso e delle loro frustrazioni...
Il successo di Smoking - No smoking è una dimostrazione ulteriore che non ha senso contrapporre teatro e cinema; una volta accettata la "convenzione dello spettacolo" (i travestimenti, i fondali dipinti), tra cinema e teatro che differenza c'è? Si ripete che il cinema è immagine; ma i dialoghi e i suoni sono estremamente determinanti in un film...

Alain Resnais (intervista di Aldo Tassone - La Repubblica)

pieghevole LUX - gennaio/aprile 1995

 cinema invisibile LUX ottobre-dicembre 2014