I soliti ignoti
Mario Monicelli - [b/n] Italia 1958 - 1h 28'

da Film Tv (Alberto Crespi)

       Cinque poveracci - il fotografo Tiberio (Marcello Mastroianni), il pugile Peppe (Vittorio Gassman), il ladro Mario (Dario Salvatori), il siciliano Ferribotte (Tiberio Murgia) e lo stalliere Capannelle (Carlo Pisacane) - riescono a farsi dare la soffiata di un colpo sicuro al monte di pietà. Vanno a lezione da uno scassinatore in pensione (Totò) ma finiranno anziché nella stanza della cassaforte, nella cucinadi un appartamento, dove si consoleranno con una pentola di pasta e ceci. Questa specie di versione popolana e ilare di Rififi di Dassin è il miglior film di Monicelli (sceneggiatore assieme ad Age, Scarpelli e Suso Cecchi d'Amico) e la migliore commedia all'italiana di sempre. Un bei ritmo, piccole annotazioni gustose e una serie di personaggi sbozzati alla perfezione, e che sono entrati a far parte della memoria collettiva. Gassman (vincitore del nastro d'Argento), per la prima volta aveva una parte comica: la Cardinale e Murgia erano esordienti. Campione d'incassi in Italia, e buon successo anche negli Usa (dove gli appiopparono il tremendo titolo Big Deal on Madonna Street, e concorse all'Oscar come migliore film straniero). Due seguiti (L'audace colpo dei soliti ignoti e l soliti ignoti... vent'anni dopo) e due remake americani (7 soliti ignoti mode in Usa e Welcome to Collinwood).

i  lunedì del  LUX   febbraio-aprile 2004

Doppio spettacolo - stessa emozione
Non sparate sul remake!