Storie d'amore (Historie Milosne)
di Jerzy Stuhr - Polonia 1997 - 1h 27'

  

Il cinema d'essai più rigoroso ha al suo attivo, per questo Natale, Wilde di Brian Gilbert e Storie d'amore (Historie Milosne) del polacco Jerzy Stuhr. Presentati all'ultimo festival di Venezia (nella British Reinassance il primo, in concorso il secondo) hanno entrambi quella personalità d'autore che gli appassionati dovrebbero sicuramente apprezzare. Se la biografia di Gilbert può risultare addirittura leziosa nella sua accuratezza scenografica e recitativa (impeccabile Stephen Fry nel dar corpo al garbo letterario ed alle debolezze omosessuali del suo Oscar Wilde) il lavoro di Stuhr rende degno omaggio a Krzysztof Kieslowski, al quale è esplicitamente dedicato. Stuhr ha una solida reputazione di attore (qualcuno lo ricorderà sia in Decalogo 10 che in Film Bianco) e qui affida proprio a se stesso il ruolo di attore principale, anzi di multi-protagonista. E' l'interprete infatti di tutti e quattro gli episodi del film, "storie d'amore" che si intrecciano in una Polonia significativamente viva e verace. Quattro racconti morali dove pulsioni sentimentali e problemi di coscienza si accavallano con ironia, messi a nudo dall'incalzare delle coincidenze e dall'ineluttabile responsabilità delle scelte personali. Ecco allora a confronto un professore universitario che ha una relazione con una sua studentessa, un sacerdote che scopre di avere una figlia adolescente, un colonnello che ritrova la donna che ha amato tanti anni prima, un detenuto che non resiste al fascino ed agli inganni della giovane moglie... Un simil-Kieslowski meno ermetico e più divertente. Da non perdere.

e.l. La Difesa del Popolo 25 dicembre1997

VENEZIA 1997: Premio FIPRESCI