Inevitabile il premio del Festival di Roma all'interpretazione di Toni Servillo. È impressionante come questo attore, giunto alla notorietà dopo i 40 anni con i film di Sorrentino (L'uomo in più, Le conseguenze dell'amore) e balzato alla consacrazione internazionale sulla soglia dei 50 con il doppio colpo di Gomorra e Il divo, rappresenti oggi un vertice assoluto. Una sorta di re Mida che trasforma in oro qualunque film interpreti. In Una vita tranquilla di Claudio Cupellini è Rosario, ex camorrista che ha seppellito un passato infame facendosi dimenticare e diventando un tranquillo ristoratore nella provincia tedesca. Ma il passato chiede il conto e la finezza del film sta proprio nell'indagare tra le pieghe della sua doppia personalità. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
Una vita tranquilla
di Claudio Cupellini conta un po' troppo sul mattatore Toni Servillo per
potersi garantire il «tocco in più», quello che piace a un certo pubblico
e conferisce dignità d'autore al di là di un'autentica sfida espressiva.
Il lavoro del trentasettenne regista, fattosi notare con la commedia
Lezioni di
cioccolato, prende le mosse da una
tematica di drammatica attualità (le infiltrazioni della malavita nostrana
nel tessuto connettivo dell'economia tedesca) e ci costruisce - più sopra
che dentro - un noir professionalmente rifinito, ma ordinario nello schema
e, in fondo, plateale nello scioglimento. |
Valerio Caprara - Il Mattino |
promo |
Rosario Russo (Toni Servillo) è un uomo che ha dovuto abbandonare la sua terra e fuggire dal passato, e che si è rifatto una seconda vita con un’altra identità, un altro lavoro, un’altra famiglia nei pressi di Francoforte, in Germania, sperando che finalmente questo possa essere il nuovo corso sereno della sua vita, finché il destino non decide per lui... La finezza del film sta proprio nell'indagare tra le pieghe della sua doppia personalità e Cupellini maneggia il genere con cura, dà un taglio mitteleuropeo alle luci grigie, dirige una recitazione trilingue (tedesco, italiano e napoletano) e trova una chiusura coerentemente impietosa. |
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LUX
- novembre 2010 |
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cineforum ANTONIANUM/The Last Tycoon 2010-2011 |