novembre-dicembre 05
gennaio 2006

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 15
Reg.1757 (PD 20/08/01)

 

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Cronache dal XVII
Trieste Film Festival
Maria Cristina Nascosi

Carlos Grangel al
Future Film Festival
di Bologna
Maria Cristina Nascosi


   Bisogna davvero concordare con Anna Maria Percavassi, direttrice artistica del Trieste Film Festival, che nella presentazione del catalogo sottolinea la ricchezza e la qualità del programma.
L’offerta è stata tanta, nel senso più latino del termine, per un evento che sceglie una città come Trieste, crocevia per eccellenza della cultura mitteleuropea, ‘adattato’, per l’occasione, all’oltre, all’Altrove, visto come spazio, nazionalità, cinematografia di un Altro da Sé che si espandeva dalla Ucraina alla Romania, dall’Estonia alla Mongolia: per riunire confini lontani dalla omologazione, ma ben vicini all’homo sum, nihil umani mihi alienum puto di lucreziana memoria.
Una settimana, quella
dal 19 al 26 gennaio, che ha proposto più di 120 film articolati in tre concorsi internazionali, due sezioni (Immagini e Zone di cinema), tre monografie (Update Deutschland - Bohumil Hrabal. Il cinema sul fondo - Ritratto di Famiglia. I Guerman) e due omaggi, uno a Rossellini (anno cento!) e l’altro a Silvan Furlan. E in più tavole rotonde, presentazioni di libri (da segnalare  Nata in Istria di Anna Maria Mori) e di progetti già avviati, incontri con autori, attori, scrittori, personalità del mondo dell’arte e della cultura internazionale, performances di musica e danza, anteprime...
Tanti, e variegati, anche i premi: il più importante, il
Premio Trieste (offerto dal Comune della città al "miglior lungometraggio") è andato
Mortea domnului Lāzārescu (La morte del signor Lazarescu), film rumeno di Cristi Puiu, che è riuscito a trattare con essenzialità ed universalità una ‘storia semplice’, riuscendo ad attribuirle un ultravalore metaforico e simbolico di alta concezione (non per niente era risultato vincitore anche all’ultimo Festival di Cannes, nella sezione Un certain regard).
Il
Premio Laboratorio Mediterraneo per il miglior corto è stato attribuito a Slavek the Shit di Grimur Hàkonarson, una coproduzione islandese, ceca, estone.

La Giuria Internazionale dei Documentari ha poi assegnato all’unanimità il Premio Alpe Adria Cinema a Oyun – La rappresentazione teatrale/The play del turco Pelin Esmer (intelligenza e sensibilità artistica per una ritratto della condizione delle donne di grande attualità), mentre il lungometraggio Leidi Zi- La signora Zi/Lady Zee si è aggiudicato il Premio CEI (Central European Iniziative).
Tra i
premi del pubblico, infine, va segnalato quello per il miglior lungometraggio che ha insignito 
Mistrz/Maestro/Master, film polacco-tedesco firmato Piotr Trzaskalski, di grande impatto emozionale.  Una storia di sentimenti, luoghi, persone sapientemente intrecciata, con tocchi di surrealismo che ben riescono a sottolineare, a volte con inconsapevole ironia, il male di vivere, il dolente condizionamento dei rapporti interpersonali, delle scelte individuali che, spesso, riescono ad uccidere chi si ama, in nome di una malcelata insicurezza, di una dannosa autodistruzione. Splendida la fotografia di Piotr Sliskowski e memorabile la colonna sonora, che spazia dal dolcissimo secondo movimento del Concerto in Fa di Alexander Scriabin a pezzi originali che rimandano nelle assonanze, al primo Nyman.

    Cinema d’animazione e ‘civiltà e cultura’ digitali sono stati ancora una volta l'anima del Future Film Festival (dal 18 al 22 gennaio), giunto alla sua 8a edizione.

Tra eventi speciali e retrospettive, anteprime ed omaggi-cult (come quelli a grandi maestri quali Jiri Trnka e Jannik Hastrup) spicca l'occasione dell'incontro con Carlos Grangel, apprezzatissimo character-designer spagnolo, ora più che mai in auge per il suo contributo, dopo Madagascar e Shrek 2, anche a La sposa cadavere di Tim Burton.
“…Fui chiamato da Tim Burton tre anni e mezzo fa, dopo che lui aveva visto un mio corto. L’idea de La Sposa cadavere l’aveva in testa da sette anni, ma non aveva ancora scritto la sceneggiatura. Lo stile della mia operina gli piacque e lo ritenne …sposabile con il suo, proprio per realizzare La Sposa cadavere. Burton voleva fosse un film europeo, molto più di Nightmare before Christmas, anche se il riferimento-omaggio è evidente.
L’idea originale è tratta da una fiaba russa che Burton ha voluto trasferire in una Londra vittoriana… La collaborazione con Tim è stata fantastica: lui è un ottimo disegnatore ed acquarellista (è stato uno story-boarder della Walt Disney) e suoi sono i disegni iniziali del film.
Ha una grande capacità comunicativa con i suoi collaboratori: per disegnare e lavorare al meglio, riesce ad usare un linguaggio universale, anche se non pensa mai come una persona…normale. Per esempio uno dei personaggi del film, il verme, ha il volto di Peter Lorre, un attore molto amato da Burton…

Il mondo dei morti, nel film, è molto più colorato ed allegro del mondo degli esseri veiventi, perché più significativo e, paradossalmente, "vivo". Ho ben in mente  alcune affermazioni che Tim espresse a suo tempo quale chiave di lettura del suo cinema e che ben si  adattano a La sposa cadavere: “…Da bambino non erano i mostri ma gli esseri umani a preoccuparmi. Anzi, sentivo un forte legame con i mostri, come molti altri bambini, suppongo…E sapete perché? Perché nei classici film dell’orrore era il mostro a testimoniare sentimenti umani… ”.

 

i vincitori del F.F.F. 2006

  Il Platinum Grand Prize, tradizionalmente assegnato alla realtà che si è distinta per l'impiego delle nuove tecnologie nel cinema, è andato all'ultima produzione Pixar, il cortometraggio One Man Band di Andrew Jimenez.
  Il
Future Film Festival Digital Award, premio assegnato in collaborazione con Alias e riservato ad opere italiane è andato a Dadà Mc / Reboot the world di Gianni Sinni (primo premio) e a Stop Me di Massimiliano Gherzi  (secondo premio).
  Tra i cortometraggi i
Premi del Pubblico GAN, sono andati a Little Things di Daniel Greaves (primo premio: 1000 €) e  a Limbo Art History di Patrizio Ansaloni e Andrea Nadalini (secondo premio: 500 €).
  A vincere il
Future Web Festival, per la categoria independent soo stati Yamamoto Kyoko (primo premio) col sito www.terotero.com e Samuele Schiavo (secondo premio) con sito www.samueleschiavo.it; per la categoria corporate il primo premio è stato attribuito a Sergio Sini (www.exte.it), il secondo premio a Silvia Saba (www.screenweek.it).