(marzo)
aprile
-maggio 2002

bimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 3
Reg.1757 (PD 20/08/01)

 

 

L'aver tergiversato nell'uscita di questo terzo numero, attendendo la notte degli oscar, ha indotto una banale, ma fastidiosa delusione.

     

Erano anni che l'assegnazione delle statuette dell'Academy hollywoodiana non era così lontana dell'idea-cinema e così compromessa con le dietrologie socio-politico-commerciali dell'american system. 
Subito lo smacco (ma in fin dei conti che ce ne frega degli oscar? perché cadere nella rete-gossip di un premio che di culturale, si sa, ha ben poco?), concentriamoci sul cinema con la C maiuscola che in questo scorcio di stagione si identifica con i tradizionali appuntamenti festivalieri di inizio anno (all'estero BERLINO, in Italia BERGAMO) e con le uscite nazionali di titoli quali
Il Signore degli Anelli,
Il favoloso mondo di Amelie, Mulholland Drive, Gosford Park, Monster & Co... 

Sarà che la redazione di MCmagazine è Beatles-dipendente, ma anche in questo numero la (breve) segnalazione nello spazio

è dedicata agli apple scruffs. Come non sussultare sapendo che in questi mesi, per iniziativa di Yoko Ono, sarà esposto in Piccadilly Circus un cartellone con un verso di
Imagine: "imagine all the people living life in peace"? Caro buon vecchio John, se davvero, come si diceva in quegli anni,  l'immaginazione fosse arrivata al potere... 

  • Dopo la "scuffia" registica di Sepulveda (davvero da dimenticare Nowhere!) un altro transfuga letterario minaccia lo schermo. Susanna Tamaro esordirà con la trasposizione di dei tre racconti del suo Rispondimi: dalle sue dichiarazioni veniamo a sapere che il cuore la porta  verso autori come Kieslowski, Rublev, Iosseliani. Restiamo in trepida attesa...

   

Se  il nostro spazio-critico e l'annunciato inserto speciale sul piano-sequenza possono contribuire ad orientare verso una dimensione più culturale, in contrasto con le frivole tendenze hollywoodiane, vorrà dire che il dare alla luce anche questo terzo numero di  MCmagazine ha un minimo di senso...   

  • Non vogliamo inorgoglirci troppo, ma il nostro paradosso su topi&nave  relativamente al naufragio scolastico, ha fatto da antesignano al gioco di parole che ormai imperversa attorno al cognome del ministro. Serviranno slogan e scioperi unitari dei bistrattati insegnanti a far ravvedere lady Letizia?

  • Ma come? Degli alunni insorgono a difesa del congiuntivo e sulle pagine della stampa nazionale si tende a blandire la polemica? Perfino un gentleman della scrittura come Piero Ottone (sul Venerdì) lo trova talvolta ingombrante ("È innegabile che in tante frasi il congiuntivo sta bene"...).  E noi che speravamo che di crociata in crociata si arrivasse anche ad epurare l'obbrobrioso imperversare del gli al posto del lei e del loro...

 

in rete dal 29 marzo 2002


redazione!
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