aprile-maggio-giugno
luglio 2008

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 23
Reg.1757 (PD 20/08/01)

pag. 8

       Data da celebrare? Da rimpiangere? Da vituperare? Ogni scelta è di parte, per ogni argomentazione sono tanti i cavilli e i distinguo. Ma il '68 c'è stato! E ha segnato la nostra epoca. Ha forgiato una generazione, si è ripercosso su quelle a venire. E non servono tante parole, ma poche, emblematiche immagini per fotografare quel tempo, per metterne a fuoco eventi, protagonisti, "reperti" culturali. Sì, perché, accanto ai grandi sconvolgimenti socio-politici (l'invasione di Praga, il maggio francese, il Vietnam), presero corpo ideali capaci di sedimentare oltre l'utopia, si mossero uomini saggi e coraggiosi (Martin Luther King e Bob Kennedy), restarono scolpiti negli animi molti slogan memorabili (da "fate l'amore e non la guerra" a "l'immaginazione al potere") e straordinari prodotti di consumo, in celluloide e su vinile. Chi ha vissuto quell'anno sulla sua pelle l'emozione delle sonorità contrapposte dei Beatles e di Jimi Hendrix, il fascino cosmico di Stanley Kubrick e di lì a poco (1969) l'acre ribellione di Lindsay Anderson, non è stato più lo stesso.

e.l.