La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War)
Mike Nichols - USA 2007 - 1h 37'

    Mike Nichols, dopo il lungo viaggio nel sesso di Closer e Angels in America, torna a sparlare dell'America di oggi, ma la prende larga, individuando nell'appoggio ai mujaheddin di un senatore texano negli anni 80, in funzione anti Urss, la prefazione delle tragedie talebane di oggi: Afghanistan, guerra in Iraq, 11 settembre. Quasi vera, la storia è scritta magistralmente e con grande spirito da Aaron Sorkin (sembra il miglior Neil Simon) in un ping-pong di humour e cinismo socio politico che non fa sconti a nessuno. Strepitoso il cast: la ricchissima signora visceralmente anticomunista Julia Roberts, un Tom Hanks impegnato a fare un deputato puttaniere ma capace di commuoversi ancora sui bambini (che resteranno senza aiuti); e il formidabile ex Capote Seymour Hoffman, agente frustrato della Cia che fa alleare per un attimo arabi e israeliani nel gioco delle spie. Allegramente sconsolata, è una commedia eccezionale, da vedere.

Maurizio Porro Il Corriere della Sera

    Forrest Gump va a Washington. Negli anni Ottanta Charlie Wilson, senatore texano con la passione delle donne e del whisky, indice una crociata personale per armare la resistenza afgana contro l'esercito russo. Lo aiutano due personaggi pittoreschi: una miliardaria teocon in pubblico e libertina nella vita privata e un agente segreto un po' lubrico, emarginato dai superiori; con la collaborazione straordinaria di un trafficante d'armi israeliano. Impiegando molta energia e qualche ricatto, Wilson riesce nel prodigio di moltiplicare all'infinito gli stanziamenti militari in Afghanistan; dove, una ventina d'anni dopo, i guerriglieri rivolgeranno le armi contro chi gliele ha fornite.
A poco meno di quattro decenni da Comma 22, il vecchio Mike Nichols dipinge i politici americani come individui perfettamente amorali; tanto che, a farci la figura dell'idealista, è un tipo tutt'altro che esente da ambiguità come Wilson. Il film, però, evita con cura di farne un eroe; anche grazie alla sceneggiatura caustica di Aaron Sorkin che è diventato l'esperto della Casa Bianca di Hollywood. Dialoghi godibilissimi, "tempi" degni della commedia americana, cast assortito al meglio.

Roberto Nepoti – La Repubblica

    Strane storie succedono in questo mondo. Una è quella di Charlie Wilson un deputato del Texas che nei primi anni '80 si trastulla cercando di ottenere il meglio dalla sua posizione. Soprattutto in termini di sesso. Ha fatto i conti senza Joanne Hering una delle donne più ricche e potenti dello stato, oltre che sua amante. Lei è un'anticomunista viscerale, di quelle che proprio scaricano fumo dalle narici quando vedono il rosso. Così la signora convince Charlie che l'atteggiamento del governo statunitense nei confronti dell'invasione dell'Afghanistan da parte dei sovietici è decisamente inadeguato. Un milione di dollari di finanziamento per chi combatte i russi. Roba da ridere. Charlie comincia a darsi da fare. Traffica, trama, armeggia, mette insieme personaggi ambigui dei servizi segreti egiziani, israeliani e quant'altro. Va in Pakistan, dove Joanne era console onorario per meriti petroliferi. Grazie a lui, nel giro di 9 anni i finanziamenti Usa sono diventati 1 miliardo di dollari, con armi sofisticate in mano agli afghani. Che infatti ricacciano i sovietici. Insomma, Charlie Wilson ha sconfitto l'impero del male: il comunismo. Peccato che poi quegli stessi afghani diventeranno i nemici giurati degli Usa. Ma questa è un'altra (bella) storia. Mike Nichols affronta la vicenda con leggerezza, si affida a Tom Hanks giuggiolone e puttaniere chiamato a un compito storico e a Julia Roberts riccona che vede lontano quando c'è di mezzo la minaccia comunista. Personaggi un po' troppo macchietta, anche se il dubbio che davvero fossero così un po' rimane, e allora emerge in tutta la sua prepotenza l'interpretazione magistrale di Philip Seymour Hoffman come agente Cia. Forse è proprio lo spirito di fondo democratico del film il suo limite maggiore di fronte a una storia, a suo modo, invece straordinaria.

Roberta Bottari – Il Manifesto

 

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Negli anni Ottanta Charlie Wilson, senatore texano con la passione delle donne e del whisky, indice una crociata personale per armare la resistenza afgana contro l'esercito russo. Lo aiutano due personaggi pittoreschi: una miliardaria irreprensibile in pubblico e libertina nella vita privata e un ambiguo agente segreto. Una ventina d'anni dopo, i guerriglieri rivolgeranno le armi contro chi gliele ha fornite... Nichols riesce a fare un film "repubblicano" che sia divertente e acuto, con attori in gran forma e una regia agile e accurata. Una commedia eccezionale, allegramente sconsolata.

 cinema invisibile LUX gennaio-aprile 2015

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