Guida galattica per autostoppisti (The Hitchhiker's Guide to the Galaxy)
Garth Jennings - USA/Gran Bretagna 2005 - 1h 50'


sito ufficiale

da Film TV (Elisabetta del Soldato)

      La Gran Bretagna attendeva la versione cinematografica di Guida galattica per autostoppisti da oltre venticinque anni, da quando uscì per la prima volta nelle librerie con la firma di Douglas Adams. Da libro, la Guida fu trasformata in sceneggiato radiofonico a puntate e per anni Adams ha cercato di trovare un produttore che la tramutasse in pellicola: si parlava addirittura di usare Bili Murray nei panni di Arthur, molto prima che a questo spuntassero i capelli bianchi.
Se in Italia pochi conoscono la storia, in Gran Bretagna è un vero e proprio cult e da sempre fa parte dell’immaginario collettivo giovane e meno giovane. È un risveglio da incubo per Arthur Dent: i bulldozer arrivano per buttargli giù la casa seguiti da una catastrofe ultra galattica che annienterà la Terra. Da questo momento in poi il giovane Dent non si sbarazzerà più del suo accappatoio che lo accompagnerà alla scoperta della galassia insieme al suo amico del cuore Ford Prefect (Mos Def) e a un’insolita conquista, Trillian (Zooey Deschanel). Nella Galassia, la Guida, un libro di istruzioni, li porterà a incontrare altri personaggi uno più comico e strambo dell’altro: dal presidente della Galassia Zaphod al Beebleborx (Sam Rockwell) a Humma Kavula (John Malkovich), fino al piccolo robot depresso Marvin (Warwick Davis). La regia è di Garth Jennings, celebre con Nick Goldsmith per la produzione di video musicali e qui al suo debutto cinematografico.

da Vanity Fair (Roberto Nepoti)

      Non tocca solo al prode Tom Cruise, questa estate, vedersela con gli alieni. Un giorno, il tranquillo terrestre Arthur Dent (Martin Freeman) scopre traumaticamente che la sua casa sta per essere spazzata via da un bulldozer. Lo stesso destino toccherà a tutta la Terra, che i Vogon hanno deciso di distruggere perché d’intralcio a un’autostrada galattica. Chiesto aiuto al suo migliore amico, Ford Perfect (ma si scoprirà che anche lui è un alieno), Arthur cerca salvezza nello spazio. Gli fa da guida una specie di Manuale delle Giovani Marmotte contenente tutto il sapere sull’Universo. Versione di una serie radiofonica della BBC scritta da Douglas Adams, che ha generato cinque romanzi, molti telefilm e un videogame, Guida galattica per autostoppisti è una commedia spazial-satirica con androidi paranoici, pupazzi alla Men in Black e pillole di saggezza. Dove si apprende, tra l’altro, che l’amore è una malattia psicosomatica e che non esiste nulla, nel cosmo, più prezioso di un asciugamano.

da Film TV (Fabrizio Liberti)

      È davvero un peccato che nell’afoso periodo ferragostano, le poche sale aperte abbiano snobbato palesemente questo delizioso film dall’umorismo decisamente british che rinverdisce i fasti di una commedia sovversiva, intelligente e di fine ironia, inaugurata dallo spirito salace dei Monty Python e rinverdita spesso dal lavoro di Terry Gilliam. Tratto dal best seller dello scomparso Douglas N. Adams, il film è un paradossale mix tra fantascienza e commedia satirica che ha saputo brillantemente interpretare il testo di partenza. Il protagonista è Arthur Dent, un single timido e introverso al quale una burocrazia ottusa sta per demolire la casa per costruire una tangenziale. Disperato Arthur ancora non sa che il suo caro amico Ford, che in realtà è un alieno che arriva da Betelguse, lo sta per salvare dalla ben più devastante distruzione del nostro pianeta ad opera dei Vogon, gli ottusi burocrati dello spazio, trascinandolo in una straordinaria avventura nel cosmo dove egli incontrerà anche Trisha, la ragazza che lo ha fatto innamorare. Avventure, creature aliene che sembrano uscire dal bar galattico di Guerre Stellari, invenzioni epocali come l’arma a Punto di Vista o il Motore d’improbabilità, fanno del film un brillante e intelligente apologo contro il senso comune che invade il nostro presente e la proposta per un nuovo “senso della vita” che privilegia l’amicizia, l’amore e perché no, anche il piacere di sorridere.

da Liberazione (Federico Raponi)

      Viaggio parallelo in una festa di scenografie, inserti d'animazione, grafica digitale e personaggi materializzati dalla Henson's Creature Shop dei Muppets, Guida galattica per autostoppisti parte da lontano. Elaborata nel 1978 dalla mente di Douglas Adams come serie radiofonica per la BBC, la guida si è poi sviluppata in una trilogia di racconti in 5 parti, una serie televisiva, un videogame, una linea d'asciugamani, fino a diventare oggetto di corsi universitari. Adams ha collaborato in seguito con i Monty Python Graham Chapman e John Cleese, e per regalo di compleanno si è esibito con i Pink Floyd. Ha firmato infine un contratto con la Disney per la trasposizione cinematografica della guida, ma, completata la seconda stesura della sceneggiatura, un infarto lo ha portato altrove. Commemorato in oltre 15 paesi, in suo omaggio sono stati battezzati due corpi celesti.

TORRESINO - settembre 2005
RASSEGNA ESTIVA cinélitefilm del week-end seguente