Palma d'oro / Premio miglior attrice al 53° Festival di Cannes
Il
sogno americano trasmigra nel Nord Europa. Nella realtà
"povera" di un'America rurale ricostruita nei
paesaggi svedesi, Lars von Trier
Sembra stagnare senza sbocco la prima parte di Dancer in the Dark, così come la grigia esistenza
di Selma (la rock-star Bjork, alla sua prima, straordinaria esperienza
d'attrice), emigrata cecoslovacca, confinata "nell'America dei
sogni" tra fabbrica e roulotte (dove abita col figlio adolescente),
ravvivata solo dall'amicizia di Kathy (una sempre splendente Catherine
Deneuve) e dall'incontro con i compagni di teatro per le prove di
The Sound of Music (versione teatrale di Tutti insieme appassionatamente). Ma è tutto lo
spirito di Selma che "danza" a ritmo di musical: le sue
visioni interiori trasformano le ossessive cadenze lavorative in coreografici
numeri alla
Bob
Fosse, un'imprevista
occasione romantica trova una via di fuga (su un treno!) in una parentesi
coreografica che rimanda al dinamismo di Sette
spose per sette fratelli
e alla spensieratezza di
Tutti insieme
appassionatamente.
E se la sequenza in tribunale cita apertamente Gli
uomini preferiscono le bionde, la disperata ricerca in cella
di suoni o rumori su cui lasciar scivolare, ancora una volta, il proprio
desiderio di libertà ed emozioni è, da parte di von Trier, un pezzo
di bravura di assoluta originalità.
ezio leoni - La Difesa Del Popolo 5 novembre 2000 |
Selma, immigrata cecoslovacca negli Stati Uniti,
è affetta da una grave malattia ereditaria che la sta portando
lentamente alla cecità. Lavora come operaia in una fabbrica con il fine
di mettere da parte abbastanza soldi per pagare un'operazione a suo
figlio così da evitargli lo stesso destino. Raggiunta la cifra, viene
derubata dal suo padrone di casa e si trova costretta a ucciderlo... |
LUX-TORRESINO novembre 2000
TORRESINO
ALL'APERTO!
giugno-agosto 2001