settembre 2022

periodico di cinema, cultura e altro... ©
 

n° 75
Reg.1757 (PD 20/08/01)

 
 

Dai grandi fuorilegge (MCmagazine 73) al mitico tutore di Tombstone il passo è breve. La nostra pillola western n°14 è tutta per lui (e per l'amico Doc Holliday). Un excursus che copre cinquantacinque anni e dieci titoli.

 
 

  PILLOLE WESTERN                                         

 

showdown all'0.K. Corral

 

È un vero guazzabuglio di rappresentazioni pseudostoriche la filmografia (quasi trenta titoli) che dagli anni 30 ha accompagnato il mito cinematografico di Wyatt Earp. La sua immagine non è certo limpida ed esemplare come la leggenda l'ha tramandata. Con la stella sul petto prima a Wichita, poi a Dodge City e infine a Tombstone, Wyatt Earp (19/3/1848 – 13/1/1929) fu una figura ambigua ponendosi spesso al di sopra di quella legge di cui avrebbe dovuto essere rigoroso tutore. Il momento topico della sua avventurosa esistenza, cadenzata non solo dal ruolo di pistolero e sceriffo ma anche di cacciatore di bisonti, allevatore, giocatore d'azzardo, gestore di saloon e spregiudicato imprenditore, resta comunque l'epico scontro a fuoco che lo vide protagonista all'O.K. Corral di Tombstone (Arizona) nell'autunno del 1881. Una notazione merita la sua pistola a canna lunga, la famosa Buntline Special e il fatto che in tutti i combattimenti in cui fu coinvolto non rimase mai ferito. Wyatt Earp non morì infatti sotto il fuoco delle pallottole ma a ottant'anni per un'infezione alle vie urinarie.

John Henry Holliday (1851-1887), conosciuto come Doc per aver esercitato come dentista, si fece una fama di pistolero e di giocatore di carte. Conobbe Wyatt Earp e Fort Griffin, Texas nel 1877 e i due divennero presto amici, tanto che Holliday seguì Earp quando, l'anno seguente, tornò in Kansas, a Dodge City. Allorché Wyatt venne chiamato dal fratello Virgil a Tombstone, Doc Holliday viaggiò con lui fino a Las Vegas dovendo poi fuggire in Arizona, incriminato per l'uccisione un Ranger. Raggiunse Wyatt nel novembre del 1880 e dopo la sparatoria all'O.K. Corral fu accanto all'amico nelle scorribande conosciute come la "vendetta degli Earp". Malato di tisi si spense a trentasei anni nel sanatorio di Glenwood Springs, Colorado.

 

Le fonti documentano la crescente tensione nei rapporti tra i fratelli Earp responsabili della legge a Tombstone e la banda dei cowboy capitanata da Ike Clanton, tensione che esplose nel pomeriggio del 26 ottobre 1881 all'OK Corral. Da una parte lo sceriffo Virgil Earp, i suoi fratelli Wyatt e Morgan e Doc Holliday, dall'altra i fratelli Ike e Billy Clanton, Frank e Tom McLaury e Billy Claibourne. Lo scontro avvenne quasi a faccia a faccia, a pochi metri gli uni dagli altri, durò una trentina di secondi in cui furono sparati (dal gruppo degli Earp) 17 colpi. Ike Clanton, che era disarmato, si diede alla fuga così come Billy Claibourne, dopo che era stato ferito. Gli altri vennero uccisi. Virgil, Morgan e Doc restarono feriti e solo Wyatt rimase illeso.

Ci furono altri sanguinosi strascichi che fecero seguito alla morte di Morgan (assassinato a tradimento qualche mese dopo mentre giocava a biliardo). Wyatt si erse a giustiziere-vendicatore e con Doc ed altri al suo fianco riuscì ad uccidere i colpevoli: Frank Stillwell, Indian Charley, Johnny Ringo e Curly Bill Brocius.

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Per indagare sull'attendibilità delle sue gesta nell'immaginario cinematografico, bisogna in ogni caso far riferimento al Wyatt Earp: Frontier Marshal di Stuart N. Lake ed è da quel testo ("pilotato" dallo stesso Earp nella stesura del 1931) che partono (con personalissime interpretazioni) le sceneggiature dei titoli più famosi.


 

Il primo titolo di rilievo, Gli indomabili (Frontier Marshal, 1939 - 71') per la regia di Allan Dwan,  ha intrigo e ritmo apprezzabili, ma, pur partendo dal testo di Lake, asciuga il racconto togliendo ogni riferimento alla figura storica di Wyatt (Randolph Scott). Questi, una volta assunto l'incarico di sceriffo, deve barcamenarsi tra le affascinanti donne di Doc Holliday (Jerry, attrazione del "Bella Union" e Sarah, arrivata dall'Illinois) e le malefatte di Carter, proprietario del "Palazzo dell'allegria", che prova a rapire il comico arrivato per esibirsi nel saloon concorrente. Ed è lui poi che organizza con Curly Bill una rapina alla diligenza che sarà sventata da Wyatt. Doc (Cesar Romero), che nel suo tormento sentimentale (e fisico, causa la tisi che mina la sua salute) finisce per diventare il fulcro della narrazione, cementa via via l'amicizia con Wyatt intervenendo più volte in suo aiuto, ma, dopo che ha mostrato la sua abilità come chirurgo salvando un ragazzino rimasto ferito durante una sparatoria, verrà ucciso per le strade di Tombstone prima del fatidico scontro. Wyatt si presenterà così da solo all'O.K. Corral e da solo eliminerà tutti gli avversari (Curly Bill sarà ucciso da Jerry). Il finale, dopo che Sarah ha deciso di restare in città, è tutto proprio per Jerry che, partendo in diligenza, quando passa accanto al Boot Hill Cemetery manda un ultimo saluto a Doc.

NOTE:
La vicenda viene stranamente anticipata di un anno: siamo nel 1880!
Il poster presuppone una relazione (inesistente) tra Wyatt e Sarah
Il Boot Hill Cemetery ha un peso rilevante nell'iconografia di Tombstone. Proprio in apertura del film il cronista del giornale locale (The Epitaph) sottolinea che "Stiamo crescendo rapidamente. Ora si pone una questione: se debba essere più grande la città o il suo cimitero"
SEQUENZA:
lo scontro finale

>> film completo v.o.s. <<

 
 
 

Gli fa seguito, nel 1946, Sfida Infernale (My Darling Clementine) che parte dallo stesso soggetto, ma che scompagina ulteriormente le carte spostando la data al 1882, aprendo il racconto con la morte di James Earp e presentando come occasionale l'amicizia con Doc Holliday.

Altre discrepanze nella sparatoria: la durata non è ben oltre gli storici trenta secondi, manca Virgil (fatto uscire di scena la sera prima, ucciso da Ike) e risultano presenti due esponenti della cittadinanza, portando così a cinque (e non a quattro) lo schieramento degli Earp. Ridotti a quattro invece i componenti dei Clanton (i McLaury non vengono citati). Inezie di fronte alla potenza cinematografica del capolavoro di Ford. >>

 
 
 

Wichita (1955 - 81') fotografa il destino di Wyatt Earp come uomo di legge. La regia di Jacques Tourneur è didascalica, ma sa mettere in evidenza i contrasti tra vantaggi e svantaggi di una città che necessita di ordine (lo striscione d'ingresso recita Everything Goes in Wichita - Tutto è permesso a Wichita), ma ha anche bisogno di accogliere i cowboy, clienti che diventano pericolosi quando perdono il controllo. Wyatt (Joel McCrea), il quale ha dimostrato fermezza e abilità fin da quando ha sventato una rapina in banca, è restio ad accettare il ruolo di sceriffo ("È un uomo di legge per vocazione ma si rifiuta di ammetterlo" commenta l'editore del Wichita Clarion), ma accetta quando le scorribande dei cowboy che sparano "festanti" per le strade causano la morte di un ragazzino. Il suo divieto di portare armi in città provocherà tensioni e rivalse proprio con gli abitanti, insofferenti al drastico provvedimento. Alla fine comunque Earp, che al vicesceriffo Bat Masterson ha affiancato anche i fratelli Morgan e Jim, riuscirà ad averla vinta, sposerà la bella Laurie (Vera Miles) e partirà con lei per il suo prossimo incarico a Dodge City.

SEQUENZA - il duello tra Wyatt e Gym; prima di iniziare (e venire ucciso) Gym dichiara "Non sparare per ferire, o sei tu che muori o sono io"

>> trailer <<

 
 
 

Le figure leggendarie fanno bene al cinema, anche se la loro presenza è solo un cameo. Wyatt Earp lo troviamo in Winchester '73 (Antony Mann - 1950) dove, a Dodge City, regola la gara di tiro al bersaglio tra Lin McAdam e Dakota; e ne Il grande sentiero (John Ford - 1964), in un ruolo un po' caricaturale mentre è al tavolo da gioco, sempre a Dodge City, proprio con Doc Holliday.

Nel film di Mann Wyatt è interpretato da Will Geer, in quello di Ford da James Stewart (Arthur Kennedy è Doc)

 
 
 

Sfida all'O.K. Corral (Gunfight at the O.K. Corral - 1957) è ben lontano dalla poetica fordiana di un West da mitizzare con la suggestione di immagini e paesaggi. John Sturges prova solo in parte a rimette ordine alle storiche dinamiche narrative e punta sullo presenza scenica di Burt Lancaster e Kirk Douglas a cui concede ruvidi scontri a fuoco e sofferti contrappunti sentimentali che danno al film una dimensione drammatica classica e avvincente.>>


 
 

Dieci anni dopo Sfida all'O.K. Corral Sturges, con L'ora delle pistole (Hour of the Gun - 1967 - 100'), torna nel recinto dei cavalli di Tombstone quasi a riconfigurare la sua interpretazione del mitico scontro a fuoco. Stavolta, correttamente, è in una manciata di secondi che si conclude la sparatoria, la cui resa sullo schermo entra di diritto tra le migliori sequenze western. Poi la narrazione segue il protrarsi della faida tra la famiglia Earp e la banda di Ike Clanton: entrano in scena fatti e personaggi che hanno segnato quella che è conosciuta come "la vendetta degli Earp" (non per niente il film è titolato anche come Vendetta all'O.K. Corral): il processo che vede Wyatt e i suoi accusati di omicidio (poi assolti), l'attentato a Virgil (che perderà un braccio), l'uccisione di Morgan, l'ostinata eliminazione da parte di Wyatt di tutti i responsabili fino all'avventura finale in Messico, dove anche Ike Clanton (Robert Ryan) cade sotto i suoi colpi. Il fulcro del racconto è la diatriba etica tra Wyatt (James Garner) e Doc (Jason Robards). Questi rinfaccia all'amico sceriffo il voler ergersi al disopra della giustizia preferendo affrontare faccia a faccia gli assassini e, anziché arrestarli, provocarli e ucciderli in duello. Questo non riuscirà comunque ad incrinare la loro amicizia e sarà proprio Wyatt, nel finale, ad accompagnare Doc in una sanatorio del Colorado; primo di lasciarlo non gli confida però che ha deciso di rinunciare per sempre ai suoi incarichi come tutore della legge.

FRASI:
"Perché ha abbandonato la pratica odontoiatrica per dedicarsi al gioco d'azzardo?" Doc: "Ho scoperto che c'era più oro nelle tasche delle persone che nelle loro bocche"
Doc a Wyatt: "Se hai intenzione di uccidere come me potresti anche bere come me"

SEQUENZE:
lo scontro iniziale
i vari duelli con cui Wyatt fa giustizia degli assassini del fratello
il duello finale in Messico con Ike Clanton

>> trailer <<

 
 
  

Doc (Frank Perry, 1971 - 96'). Siamo negli anni della New Hollywood e la destrutturazione del mito tocca contenuti e forme. Wyatt Earp (Harris Yulin) è già tutore della legge per la contea ma, in corsa per diventare sceriffo di Tombstone, vuole al suo fianco Doc Holliday così da monopolizzare ambiti di giustizia e di gioco d'azzardo. Lo sceriffo attuale John Behan, ha fama di onestà, non altrettanto Earp che arriva ad accordarsi con il balordo Ike Clanton per farsi consegnare Johnny Ringo, colpevole di rapina. È quando Wyatt minaccia di addossare la colpa ai Clanton che si arriva alla sfida all'O.K. Corral dove tutti i Clanton (sette in questa versione) resteranno sul terreno, compreso Ike e anche Morgan Earp. Perry è ben lontano dall'epica di Ford e di Sturges. La sua Tombstone ha colori desaturati, il verde della prateria lascia il posto a paesaggi sabbiosi, a rocce incombenti e la macchina da presa sta spesso addosso ai personaggi, cogliendo nei loro primi piani un'amara inquietudine. Il segno distintivo del film è comunque il ruolo di protagonista consegnato dalla sceneggiatura di Pete Hamill a Doc Holliday. Ombroso e malinconico nell'intensa interpretazione di Stacy Keach, il dottore-dentista viaggia con la sua fama di pistolero e si schiera a fianco dell'amico Wyatt anche se comincia a dubitare della sua integrità. La parentesi sentimentale data dall'incontro con la fascinosa prostituta Katie Elder (Faye Dunaway) sembra aprirgli una squarcio di serenità, ma l'amarezza della visione disillusa che accompagna il cinema degli anni '70 non gli dà scampo. Arriverà ad uccidere The Kid, il ragazzo Clanton che gli era amico e lo venerava, anche se questi ha già rinfoderato l'arma. E quando Wyatt, che ormai ha vinto le elezioni, gliene chiede ragione, risponde laconico "Credo che mi ricordasse troppe cose". Poi monta sul suo cavallo e se ne va.

FRASE:
Il redattore dell'Epitah: "Non riuscirai a risolvere nulla con una pistola" - Wyatt: "Oh, saresti sorpreso di quante cose si possono risolvere con una pistola"

SEQUENZE:
il ballo di Doc e Katie
la colluttazione tra Wyatt e Ike Clanton
lo scontro finale al recinto dei cavalli

  
 
 

È un revisionismo radicale quello operato da Tombstone (George P. Cosmatos, 1983 - 130') e Wyatt Earp (Lawrence Kasdan, 1984 - 190') che partendo ancora una volta da Frontier Marshal di Lake, cercano entrambi una meticolosa fedeltà ai fatti storici, depauperando la leggenda e provando a bilanciare fatti e misfatti della carriera del mitico Wyatt Earp.

Tombstone si focalizza subito sulla violenza incombente su Tombstone causa lo spadroneggiare della banda dei cowboy (caratterizzati da una fascia rossa legata in vita) e capitanati dai fratelli Clinton e McLaury e dai crudeli Curly Bill e Johnny Ringo. Wyatt Earp e i suoi fratelli Virgil e Morgan che, con le rispettive mogli, arrivano in città dovranno fare i conti con loro e saranno costretti a mettersi la stella di sceriffo sul petto per cercare di riportare l'ordine in una città dove anche lo sceriffo della contea Behan è connivente con i fuorilegge. Al loro fianco c'è ovviamente l'amico Doc Holliday arrivato a Tombstone consumato dalla tisi, ma sempre sulla breccia come giocatore di poker e pistolero. L'attenzione di Cosmatos è comunque anche per gli affari personali, in particolare per quelli di Wyatt che deve barcamenarsi tra l'affetto per moglie Mattie, ormai assuefatta al laudano, e l'infatuazione per l'affascinate attrice Josephine Marcus. Quando si arriva all'inevitabile scontro dell'O.K. Corral questo è descritto con la giusta enfasi, attenendosi al fatto storico e ad un faccia a faccia breve e intenso (vengono uccisi Billy Clanton e i fratelli McLaury, restano feriti Virgil e Morgan). Ma la narrazione di Tombstone va oltre, vede l'uccisone di Morgan, la disperazione di Wyatt (sotto una pioggia purificatrice) e il compiersi della "vendetta degli Earp". Diventato sceriffo federale Wyatt raduna degli uomini di fiducia e si mette in caccia degli assassini del fratello: uccide Stilwell che gli aveva teso un agguato alla stazione ferroviaria, poi giustizia altri dalla banda (tra cui Curly Bill), ma deve rifugiarsi in un ranch quando la salute di Doc peggiora e i cowboy riescono addirittura ad ottenere l'investitura di sceriffi. La resa dei conti che infine Johnny Ringo propone a Wyatt porta a un nuovo apice di tensione e il duello in cui Doc prende il posto dell’amico è forse la pagina più significativa del concitato finale. La storia si chiude con Doc che si fa ricoverare in un sanatorio in Colorado e con Wyatt e Josephine che iniziano una nuova vita insieme. Una parentesi romantica che aggiunge un ulteriore segnale di umanità ad un film asciutto e avvincente in cui Cosmatos ribadisce il suo sicuro mestiere cristalizzando l’epica del mito in favore dell'incalzare dell'avventura e di un west fatto di "strade di fuoco", psicologie e atmosfere stilizzate e dinamiche interpersonali segnate da ritmo e ironia.

interpreti: Kurt Russell (Wyatt Earp), Val Kilmer (Doc Holliday), Sam Elliott (Virgil Earp), Bill Paxton (Morgan Earp)

SEQUENZE:
lo scontro all'O.K. Corral
il duello tra Doc Holliday e Johnny Ringo

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In Wyatt Earp Lawrence Kasdan va a scavare nella vita del protagonista nel suo complesso, portando uno sguardo originale che è quello del rapporto col padre e dell'adolescenza nel Missouri. Virgil e James vanno in guerra, Wyatt che è più giovane viene frenato dal genitore che gli ricorda come il primo riferimento debba essere il rispetto e il legame familiare. E quel legame, che Wyatt cerca di lì a poco nel matrimonio con l'amata Urilla, diventa per lui una spina nel fianco quando lei muore di tifo. Distrutto dal dolore Wyatt perde il senso del vivere, si abbrutisce ed evita l'impiccagione come ladro di cavalli solo perché papà Earp riesce a farlo fuggire dall'Arkansas. Eccolo allora cacciatore di bufali e poi a Wichita dove coi fratelli Masterson si mette al servizio della legge. Da lì, ancora affiancato dai Masterson, arriva a Dodge City in cui conosce quelle che saranno le donne della sua vita, la prostituta Mattie e l'attrice Josie Marcus. Sospeso dal servizio di sceriffo per eccessiva severità, Wyatt passa a catture i fuorilegge lavorando per la ferrovia ed è in questo frangente, sulle tracce del bandito Dave Rudabaugh, che a Fort Griffin conosce e fa amicizia con Doc Hollyday. Tornato a Dodge City (dove riporta l'ordine dopo l'uccisione di Ed Masterson) si trasferisce infine con i suoi fratelli a Tombstone...
Kasdan tende a fare un'epopea della vita di Wyatt Earp, ma il punto cruciale della narrazione resta l'arrivo a Tombstone. Non per niente la scena d'apertura del film (la più evocativa) è proprio il flash-forward in cui Virgil e Morgan vanno al saloon a reclutare Wyatt per dirigersi all'O.K. Corral. Oltre alla ricchezza di informazioni storiche di quello che si può considerare nell'impianto narrativo un prologo (talvolta tedioso), qui, rispetto al
Tombstone di Cosmatos, si aggiungono altri particolari non trascurabili: l'inizio dell'amicizia con Doc e la contesa sentimentale con lo sceriffo Behan, del quale Josie era la fidanzata. Ma con l'esplodere della mitica sfida l'azione spettacolare converge: anche qui i personaggi coinvolti sono quelli giusti e anche qui lo scontro a fuoco dura quella fatidica manciata di secondi. In entrambi la macchina da presa segue con piglio emozionante la camminata dei suoi quattro eroi e Wyatt Earp porta all'estremo, nell'inquadratura, il decisivo faccia a faccia dei due schieramenti. Il montaggio è ugualmente serrato, ma Kasdan regala al suo Wyatt un primo piano conclusivo che ribadisce lo sguardo evocativo del suo progetto. E il seguito conferma l'intento della sceneggiatura offrendo suggestivi tagli e movimenti di ripresa a descrivere i drammi della famiglia Wyatt, gli inseguimenti dei cowboy in fuga, l'uccisione di Indian Charlie e la sparatoria finale. Ed è proprio in questo frangente che la regia riesce a regalare al suo eroe l'ambita epicità mettendo in immagini quella "magica" situazione che permise a Wyatt Earp di non rimanere ferito anche nella battaglia decisiva (quei fori sullo spolverino tra il fumo dei colpi di pistola e il sibilare delle pallottole). Il film si chiude con Wyatt e Josie, divenuti agiati cercatori d'oro, su un battello in Alaska. Un'occasione per ribadire, in un dialogo con un giovane passeggero, l'eterno conflitto tra realtà e leggenda. Quella che Kasdan non nasconde di amare...

interpreti: Kevin Costner (Wyatt Earp), Dennis Quaid (Doc Holliday), Michael Madsen (Virgil Earp), Linden Ashby (Morgan Earp), Gene Hackman (il padre, Nicholas Earp)

SEQUENZE:
INCIPIT (flash-forward)
lo scontro all'O.K. Corral
la sparatoria finale

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In Tombstone lo sceneggiatore Kevin Jarre fu presto allontanato dalla regia e sostituito da George P. Cosmatos
La sceneggiatura di Wyatt Earp è a firma dello stesso Kasdan e di Dan Gordon
Wyatt Earp venne distribuito nei cinema il 24 giugno 1994, sei mesi dopo Tombstone. Nonostante un importante budget di 63 milioni, al botteghino incassò soltanto 25 milioni, mentre il rivale (con un budget meno della metà) superò i 56 milioni di dollari. Kevin Costner aveva rinunciato ad interpretare Tombstone perché riteneva poco centrale e mitica la figura di Wyatt nella sceneggiatura di Kevin Jarre.

Ezio Leoni

 
 

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